Si sono svolti oggi a Catanzaro i funerali di Pasquale Ripepe, calciatore, direttore tecnico, dirigente, infine cantore delle gesta della squadra giallorossa. Ripepe era molto anziano. Ci lascia portando via con sè una miniera di informazioni, curiosità, aneddoti, frammenti di storia catanzarese e di un calcio che non c’è più. Ripepe era un centrocampista, anzi un “mediano” come si diceva una volta. Vestì la maglia giallorossa con alterne fortune a cavallo della seconda guerra mondiale, un periodo difficile, con pochi soldi per fare calcio. A metà degli anni ’30, nell’epoca degli ungheresi Geza Kertesz e Yuri Koszegi e di Remo Migliorini, era già in rosa. Qualche presenza anche nell’immediato dopoguerra, prima di passare dall’altra sponda.
Fu più volte direttore tecnico, in tempi in cui esisteva spesso il ticket con l’allenatore. In coppia con Euro Riparbelli, guidò i giallorossi a cavallo degli anni ’50. Più avanti ricoprì anche incarichi dirigenziali con l’US. Nel 1990 scrisse e pubblicò il suo lascito: il volume “Catanzaro e il Catanzaro“, edito da Città del Sole. Un libro di quasi 300 pagine in cui Ripepe riannoda i fili della memoria per raccontare e tramandare episodi dimenticati di un calcio eroico. Sottolineando lo stretto legame tra il Catanzaro e la sua città. Quella città che oggi gli ha rivolto l’estremo saluto.
Red
Alla famiglia giunga un abbraccio affettuoso da parte della redazione di UsCatanzaro.net e dell’Associazione Il Catanzaro nel Cuore – Sanguinis Effusione editrice della nostra testata
io ero presente alla presentazione del libro. Ci andai con un uomo , che in quel libro trovava spazio, essendo stato, per quasi un quarantennio ,uno dei protagonisti di quel calcio povero ma bello. Si chiamava Italo Cirene ma, per tutti, era conosciuto come “Guerra”. Era mio nonno.