CATANZARO  Da tre settimane sta lavorando sodo per recuperare la migliore condizione, smarrita un po’ per strada tra Salerno e Ancona. Pesa ancora un po’ la frammentata attività vissuta tra svariati spezzoni di gara, disputati dallo scorso settembre al giorno del debutto in maglia giallorossa, contro il Foggia. Intanto ha perso qualche chiletto di troppo, rivela di sentirsi atleticamente più brillante giorno dopo giorno e promette di regalare al più presto quei gol che i sostenitori del Catanzaro bramosamente aspettano.
Pasquale Luiso, intercettato in una domenicale fase di relax familiare, giura che tra un paio di partite sarà pronto a contribuire alla causa del Catanzaro. Al cento per cento. Non nasconde la probabilità (e il desiderio) di scendere in campo dal 1′ con il Paternò, perché la voglia di correre per un gol è tanta, e direttamente proporzionale alla necessità di macinare calcio vero per tornare a girare su ritmi elevati.
Se domandi del suo rapporto con Braglia, la risposta è «va tutto bene». E se gli chiedi cosa ne pensa della C, categoria in cui ha esordito dopo una lunga e soddisfacente carriera, ribatte così: «Datemi tempo. Ho giocato appena 15′ con il Foggia, un tempo a Sora, e con la Viterbese sono stato costretto a rimanere in panchina per un dolore alla caviglia. Quello che posso dire è che non ho certo visto calcio spettacolo, che poi oggi non si vede più neanche in serie A. Penso che in questa categoria conti soprattutto far gol, il resto sono chiacchiere e lasciano il tempo che trovano».
Il felicemente famigerato “toro” parla chiaro e dispensa fiducia. Afferma d’aver scelto il salto di categoria per trovare continuità , di essersi inserito bene, ed è contento di poterlo fare in una squadra che considera davvero competitiva. «Sono fiducioso perché questo Catanzaro è davvero forte, basta dare un’occhiata ai nomi», dice anche se i “nomi” spesso non bastano. «E’ vero, per questo dobbiamo ricominciare dal Paternò con lucidità e compattezza, e sono convinto che lotteremo fino alla fine del campionato per vincerlo». Altrimenti? «Altrimenti  aggiunge rapido – ci “accontenteremo” di giocare i play off. So bene che qui hanno lasciato brutti ricordi, ma potrebbe essere la volta buona per cancellarli».
Quando gli ricordi la partita persa nella sua cittadina d’adozione, Luiso invita a lasciar perdere ogni recriminazione. La sconfitta di Sora è figlia di una di quelle fondamentali leggi non scritte che regolano il calcio. Tante occasioni mancate d’un soffio, poi rifiati giusto il tempo di guardare l’unico contropiede avversario che gonfia la rete e tanti saluti. «A Sora abbiamo creato tante, tantissime occasioni. Abbiamo fatto un gran secondo tempo, schiacciandoli nella loro metà campo ma non c’è stato verso di mettere la palla dentro. Attenzione a recriminare però, quello è stato un momento così e può capitare. Ma abbiamo creato tanto gioco e l’importante è questo, creare occasioni da rete».
Ripartire da Sora e non abbattersi, quasi un duplice ordine quello dell’attaccante nato ad Aversa, che avvisa: «Il campionato è ancora tutto da giocare. Dobbiamo andare a Crotone, verrà l’Acireale poi ci sono altri scontri diretti e alcune sfide incrociate che possono cambiare tutto. Ma ripeto non bisogna abbattersi, siamo un gruppo molto forte e possiamo ancora raggiungere il primo posto». L’invito si allarga ai tifosi, ai quali Luiso rivolge le ultime battute promettendo quei gol che mancano tanto anche a lui.
A RIPOSO. Gli allenamenti riprendono domani pomeriggio al Ceravolo, verso le tre. Ieri mattina seduta straordinaria a Soverato per far passare l’ultima sosta, oggi rituale giornata di riposo prima di ricominciare a pensare sul serio al Paternò.
Ivan Montesano