C’è il via libera degli uffici della Regione Calabria all’impegno di spesa di 38 milioni di euro da destinare alla contrattualizzazione dei circa 5mila lsu-lpu calabresi.
È di ieri, infatti, il decreto dirigenziale che riporta il parere favorevole della dirigente del settore Ragioneria, Rosaria Guzzo, che ha così attestato anche la copertura finanziaria per l’intervento. L’atto era stato di fatto “annunciato” ieri da una nota che il dirigente generale Vincenzo Caserta ha inviato agli enti in dissesto o in fase di riequilibro finanziario spiegando che, per la quota di contributi regionali per la contrattualizzazione dei precari, è stato predisposto un decreto di impegno che, appena esecutivo, sarebbe stato trasmesso al ministero. L’intervento del dirigente faceva seguito alla lettera che il Viminale ha inviato a 37 Comuni, alla Provincia di Vibo e alle Prefetture calabresi con cui si chiedevano chiarimenti in merito alle risorse da mettere in bilancio relativamente ai contributi regionali per l’assunzione di lsu e lpu.
«Per quanto attiene – si leggeva nella missiva del dipartimento Affari interni e territoriali del Vimnale – all’esame delle richieste di assunzioni di cui trattasi, relativamente alla quota finanziata integralmente o parzialmente con il contributo regionale, ha rinviato il medesimo all’avvenuta acquisizione di elementi informativi certificati concernenti il riparto delle risorse poste a disposizione dalla Regione Calabria e il rispetto delle norme assunzionali in vigore».
L’assessorato al Lavoro aveva già chiesto il 4 gennaio scorso al dipartimento Bilancio l’autorizzazione all’impegno di spesa di 38 milioni di euro riportata sul relativo capitolo del bilancio 2015. A questi si dovranno aggiungere altri 50 milioni di euro di cui il governo ha annunciato da tempo il trasferimento.
Una volta divenuto esecutivo, il decreto d’impegno della Regione dovrà essere inviato al ministero per gli adempimenti che permetteranno ai cinquemila lsu-lpu in servizio negli enti calabresi, dopo vent’anni di precariato, di dormire sonni relativamente tranquilli. Almeno per i prossimi dodici mesi.
Sergio Pelaia – corrieredellacalabria