”Chiedo al ministro Rosy Bindi, anzi la sfido pubblicamente, a chiarire cosa intendesse affermare quando riferendosi alla mia persona ha detto ‘da che pulpito viene la predica”’. E’ quanto afferma il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, riferendosi a quanto affermato ieri dal ministro per la Famiglia Rosy Bindi commentando l’intervista rilasciata da Loiero al ‘Corriere della Sera’. ”Conoscendo la Bindi – aggiunge Loiero – sono rimasto sorpreso leggendo la sua dichiarazione e ho seriamente pensato che le fossero state attribuite parole non sue. Non essendoci stata, pero’, alcuna smentita sono io a sollecitare un chiarimento, perche’ la gente potrebbe non capire”.
”Anche per non lasciare in apnea il consigliere regionale Occhiuto, assillato da furori etici, ricordo – afferma ancora Loiero – che la mia vita e’ stata ed e’ sotto gli occhi di tutti, ed e’ diventata rischiosissima proprio per affermare, come i cittadini calabresi sanno, valori di legalita’ e di trasparenza in un regione che ne ha immenso bisogno”. ”Riprendendo il discorso ora enfatizzato dalla stampa – aggiunge Loiero – mi sono occupato del cosiddetto ‘Caso Crea’ e della sua candidatura alle regionali, un capitolo che mi riservo di affrontare piu’ ampiamente nei prossimi giorni. Come lo stesso Crea afferma, malgrado le pressioni che arrivavano da Roma, assieme a Fortugno fui l’unico ad oppormi, fin quando ho potuto, alla sua candidatura nella Margherita”.
”Ognuno e’ libero di stare sul carro di chi gli pare e piace e il ministro Rosy Bindi puo’ scegliere liberamente da che parte stare – sottolinea il presidente calabrese – Ma trovo alquanto singolare e strano che, proprio nel momento in cui la Margherita nazionale avvia una riflessione critica sui criteri che hanno portato alle candidature regionali, lei scelga una linea opposta pur di dare addosso a Loiero, facendo da sponda in questo modo a qualche altro dirigente di partito la cui figura viene fuori in tutta la sua debolezza dalle intercettazioni telefoniche nell’inchiesta sul delitto del povero Franco Fortugno. Se cio’ e’ un problema del ministro – conclude Loiero – da lei pretendo pero’ un chiarimento su quanto ha detto nei miei riguardi”.
(Da Adnkronos)
”Anche per non lasciare in apnea il consigliere regionale Occhiuto, assillato da furori etici, ricordo – afferma ancora Loiero – che la mia vita e’ stata ed e’ sotto gli occhi di tutti, ed e’ diventata rischiosissima proprio per affermare, come i cittadini calabresi sanno, valori di legalita’ e di trasparenza in un regione che ne ha immenso bisogno”. ”Riprendendo il discorso ora enfatizzato dalla stampa – aggiunge Loiero – mi sono occupato del cosiddetto ‘Caso Crea’ e della sua candidatura alle regionali, un capitolo che mi riservo di affrontare piu’ ampiamente nei prossimi giorni. Come lo stesso Crea afferma, malgrado le pressioni che arrivavano da Roma, assieme a Fortugno fui l’unico ad oppormi, fin quando ho potuto, alla sua candidatura nella Margherita”.
”Ognuno e’ libero di stare sul carro di chi gli pare e piace e il ministro Rosy Bindi puo’ scegliere liberamente da che parte stare – sottolinea il presidente calabrese – Ma trovo alquanto singolare e strano che, proprio nel momento in cui la Margherita nazionale avvia una riflessione critica sui criteri che hanno portato alle candidature regionali, lei scelga una linea opposta pur di dare addosso a Loiero, facendo da sponda in questo modo a qualche altro dirigente di partito la cui figura viene fuori in tutta la sua debolezza dalle intercettazioni telefoniche nell’inchiesta sul delitto del povero Franco Fortugno. Se cio’ e’ un problema del ministro – conclude Loiero – da lei pretendo pero’ un chiarimento su quanto ha detto nei miei riguardi”.
(Da Adnkronos)