CHE corso Mazzini fin ora sia stata un’isola pedonale a metà è un fatto sotto gli occhi tutti. Tra pass, macchine di servizio, mancanza di controlli e quant’altro, la via principale del centro storico, che doveva appunto essere adibita al passeggio, in alcune ore del giorno o più spesso della notte diventa un vero e proprio circuito. Peggio è quando a non rispettare alcuni elementari divieti, come l’impossibilità di effettuare manovre contrarie al senso di marcia stabilito, siano macchine delle forze dell’ordine o, come venivano chiamate una volta, le così dette auto blu. A lamentarsi di una tale situazione sono soprattutto i genitori dei ragazzi che frequentano l’istituto Galluppi. «Non ne possiamo più – dicono – di scontrarci con
l’arroganza di chi pensa di essere il padrone della strada. Soprattutto se questo avviene nelle ore di punta,
quando cioè i ragazzi entrano o escono da scuola». In effetti il codice della strada, in quanto legge dello
Stato, non ammette deroghe ai principi generali, secondo i quali non è consentito a nessuno di procedere
in contromano, quindi, salvo espresse indicazioni che non ci sono, neanche a chi è alla guida di un veicolo così detto di servizio può, se la cosa non è giustificata da un’urgenza evidente, percorrere l’isola pedonale nel senso opposto a quello previsto. L’ordinanza che regola il traffico su corso Mazzini e che fin ora è rimasta solo lettera scritta, vista l’anarchia totale che regna nel centro storico, dal canto suo non deroga (e neanche potrebbe farlo) al codice della strada in quanto stabilisce solo chi è autorizzato a transitare su corso Mazzini, ma, come è ovvio che sia, non fa un elenco navetta sono autorizzati a transitare, secondo il senso di marcia, veicoli in servizio di pronto soccorso, dei vigili del fuoco e delle forze di polizia, taxi; veicoli delle poste Italiane, contraddistinti da apposita simbologia, unicamente per la levata della posta dalle apposite buche delle lettere e per la consegna di telegrammi, veicoli trasporto portavalori, velocipedi,
veicoli dei residenti sul Corso Mazzini, dotati di apposito “pass” rilasciato dal Comando di Polizia Municipale. Oltre a queste sono tante altre le prescrizioni previste per l’uso della zona a traffico limitato. Insomma è vero che in questa città il senso del rispetto delle regole e del rispetto delle cose comuni e altrui non è stato mai altissimo, ma è vero anche che ci sono state zone franche che non hanno contribuito a trasmettere un senso civico comune.
E se da un lato la video sorveglianza in parte tenterà di risolvere questo problema, dall’altro lato l’auspicio è che questa funzioni ugualmente per tutti.