…si riprende il cammino andando a rendere visita all’Isola Liri. Un campo ostico anche da un punto di vista ambientale. Il passato insegna… Ci si augura che il tutto si svolga in un clima di correttezza e di quello spirito costruttivo che dovrebbe essere patrimonio imprescindibile di qualsivoglia realtà sportiva. Avanti Catanzaro!
e purtroppo quello di Isola Liri è stato l’ennesimo disdicevole appuntamento con lo stereotipo della negazione dei fondamentali del buon senso. Non si vuole in questa sede criminalizzare nessuno. Non vuole essere questo il ruolo di chi scrive tanto meno ci si accinge a giustificare il risultato di parità con la miriade di palloni con i quali la panchina laziale ha innaffiato il Nazareth durante la seconda parte della gara. Il pallone che al massimo ha baciato il palo della porta difesa da Coletti ha preferito non essere pescato dalla rete dei padroni di casa e gli avanti giallorossi, complice una spinta sulle fasce insufficiente ed un gioco prevedibile, non sono riusciti nell’intento di guadagnare i tre punti.
Il quarto pareggio consecutivo degli uomini di Ciccio Cozza evidenzia una sterilità in fase di finalizzazione che deve essere al più presto corretta se si vogliono raggiungere determinati traguardi. Questo aspetto già evidenziato durante le precedenti esibizioni laddove l’aspetto del gioco corale aveva permesso di raggiungere la vittoria, sarà oggetto di attenta analisi da parte del bravo tecnico giallorosso. Evidentemente se lì davanti non si segna più, le colpe non sono da addebitare solo al reparto avanzato, ma è altrettanto vero che in occasione del mercato di riparazione che è già alle porte, bisognerà prendere in seria considerazione l’apporto di una prima punta che dia più peso all’attacco. Per fortuna la nota positiva viene dalla difesa che in queste ultime quattro gare (tre delle quali giocate in trasferta) ha contenuto i danni. Non dimentichiamo che il Catanzaro di Auteri uscì sconfitto dal Nazareth e che domenica l’unico svarione difensivo dei giallorossi avrebbe persino potuto consentire ai padroni di casa di fare un furto in piena regola. Tre punti dalla vetta non sono un dramma (la capolista nel girone di ritorno dovrà rendere visita alle aquile giallorosse) ma la dirigenza dovrà muoversi per tempo al fine di rinforzare un organico che ha già dato ampie garanzie di affidabilità e abnegazione al lavoro.
Ciò detto, come abbiamo ricordato in apertura, non si può accettare che in un campo che ospita una gara tra “professionisti” si verifichino determinati episodi ed è ancor più grave che tutto ciò non venga registrato dal direttore di gara che potrà anche errare riguardo ad un centimetro di fuorigioco, ma non potrà mai evitare ai propri occhi di disconoscere l’accaduto. Non è sufficiente che si continui a dire che si gioca in seconda divisione. Macalli e con esso la Lega dovranno correre ai ripari anche al fine di prevenire e soprattutto evitarci episodi come quello accaduto in tribuna stampa dove è stata palese l’ulteriore (inaccettabile) provocazione perpetrata dal sig. Grossi ai danni del collega Cozza e del DS Sorace (nell’occasione prossimo al mister). Gli sfottò del tipo: “…hai giocato contro una squadra di ragazzini…” per non parlare dei palloni artatamente gettati in campo, dovrebbero essere evitati e comunque, come già detto, l’accaduto dovrebbe essere oggetto di attenta analisi da parte della Lega Pro la cui professionalità non si misura solo da una modifica del brand… ma dovrebbe palesarsi con provvedimenti all’altezza degli obiettivi che si vorrebbero raggiungere.
Con l’augurio che sia l’ultima occasione di visita al Nazareth che vorrebbe dire tagliare il traguardo che Cozza e con esso la società giallorossa vuole fortemente, il Gavorrano sarà un test impegnativo per il Catanzaro che avrà a che fare con un team che viaggia in una zona interessante della classifica a pari punti con il Campobasso. E’ vietato distrarsi, sottostimare l’impegno o farsi condizionare dall’eco degli accadimenti laziali. Acqua passata, con la certezza che certe azioni appartengono a chi le fa.
Giuseppe Mangialavori