Fabrizio Cazzago, cinquantenne geometra di Novara, aveva iniziato negli anni ‘90 a gestire due negozi affiliati a Tim e poi sull’onda del boom del telemarketing si era trovato a gestire una dozzina di call center da Novara a Casalecchio di Reno, da Bari a Catanzaro fino a Trapani, passando per Pistoia, con 6.600 dipendenti fissi, fondi regionali per la formazione e fondi europei per la produzione di software per decine di milioni di euro.
Dopo aver lasciato, improvvisamente e dopo averlo smentito fino a un minuto prima, a un fantomatico gruppo Omega con sede a Londra nell’estate scorsa il gruppo Phonemedia, i lavoratori del gruppo da settembre non avevano più ricevuto un euro di stipendio, mentre contributi Inps e affitti dei locali dei call center non venivano pagati da un anno.
Per i lavoratori da Trino Vercellese a Trapani cominciava una lunga odissea di lotte fatte di blocchi stradali, notti in tenda in piazze, scioperi ed occupazioni delle sedi ma anche di sale di consigli comunali, presidi a Striscia e altro perchè la loro situazione era drammatica.
Infatti, essendo regolarmente dipendenti e lavoranti non potevano godere di ammortizzatori sociali come Cig, mobilità, prestiti per disoccupati e, addirittura, a Novara ai 600 lavoratori, prima di Natale,la caritas ha dovuto inviare un tir di alimenti.
Ora, Phonemedia è stata affidata ad un custode giudiziario che dovrà riferire entro la fine di marzo al tribunale che dovrà decidere tra il commissariamento o il concordato fallimentare mentre per i lavoratori dal 24 marzo dovrebbe partire, finalmente, la Cassa Integrazione.
La situazione è drammatica poichè pare che in cassa non ci sia un becco di un quattrino, nonostante gli ingenti finanziamenti pubblici e il pagamento di grossi clienti come le Regioni, Asl, Telecom Italia e Sky che hanno ritirato le loro commesse.
Cazzago, l’ex proprietario e amministratore delegato, ora è stato iscritto, dalla Procura della Repubblica di Novara, sede legale di Phonemedia, nel libro degli indagati per bancarotta fraudolenta, insieme al suo successore Claudio Marcello , che aveva gestito l’azienda dopo la vendita per conto di Omega, dimettendosi dopo qualche mese e che ha già nel suo passato vicende giudiziarie simili, con condanne penali.
Intanto il Pd ha presentato un disegno di legge perchè l’altro spezzone di attività di Omega, l’ex Eutelia IT, venga commissariata, precedendo l’intervento della magistratura, per salvare circa 1.300 posti di lavoro nell’informatica.