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L’esordio del “Lazzati” incoraggi un nuovo civismo

Le consultazioni elettorali appena terminate a Rosarno consegnano alla società civile nazionale l’esordio della legge “Lazzati”, approvata recentemente dopo quasi un ventennio di impegno profuso instancabilmente dal giudice Romano De Grazia. Il Comune di Rosarno, come si sa, ha subìto e vissuto negli ultimi due anni il Commissariamento straordinario a causa di infiltrazioni mafiose rilevate dalla Prefettura. Oggi che quei cittadini sono ritornati al voto non possiamo esimerci da alcune brevi considerazioni: innanzitutto siamo compiaciuti per il fatto che le giuste battaglie condotte in nome della legalità – e ostacolate inspiegabilmente dalla politica che per lunghissimi anni ha tergiversato sull’approvazione della “Lazzati” – oggi siano rappresentate anche da questa legge che, con tutta evidenza, non detiene in sé la soluzione per impedire completamente l’intreccio tra mafia e politica, ma per lo meno ne costituisce un forte deterrente poiché al sorvegliato speciale non viene più concessa la facoltà di svolgere attività di propaganda elettorale, pena la reclusione fino a cinque anni. Non sappiamo come effettivamente siano andate le cose a Rosarno, ovvero come la criminalità organizzata abbia cercato di raggirare il nuovo ostacolo rappresentato dalla “Lazzati”, entrata per la prima volta in vigore; ma quanto meno sappiamo che adesso esiste una legge e che gli organi preposti hanno l’obbligo di vigilare affinché i sorvegliati speciali non facciano campagna elettorale così come liberamente, e vergognosamente, finora hanno fatto. Inoltre riteniamo che questo esordio potrà contribuire ad una nuova stagione in cui si farà strada la consapevolezza che non può essere il “comparaggio” tra mafia e politica, o la mafia direttamente coinvolta in politica, a rappresentare gli interessi dei più. Anzi abbiamo fin troppe prove dei guasti provocati, a tutti i livelli di amministrazione, dall’inquinamento della Politica da parte della criminalità e a causa di connivenze affaristiche che sperperano il danaro pubblico, dunque il danaro di ogni singolo cittadino-elettore. Se la sensibilità civica collettiva e l’orgoglio atto a salvaguardare la libertà personale di ognuno prenderà il sopravvento sulla perniciosa abitudine, molto calabrese, di rivolgersi al mafiosetto di quartiere o al politico di turno per risolvere questioni particolari e private, allora la nuova legge “Lazzati” sarà il coronamento di un’opportunità: quella di imboccare una strada nuova dove il voto di scambio politico-mafioso è non solo impedito per legge ma anche aborrito dal semplice cittadino-elettore che voglia guardarsi allo specchio con la certezza di non essere schiavo di nessuno ma, al contrario, che abbia il merito di boicottare ed isolare quanti si buttano in politica con loschi fini.

 

Movimento civico “Catanzaronelcuore”

 

Autore

Salvatore Ferragina

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