”Non posso che esprimere rammarico per l’esclusione della Regione Calabria, Provincia di Crotone e Comune di Petilia Policastro dal processo”. Lo afferma, in una dichiarazione, l’avvocato Roberto d’Ippolito, legale di parte civile nel processo in corso a Milano per l’omicidio della testimone di giustizia Lea Garofalo, sciolta nell’acido dopo essere stata sequestrata. Nel processo sono imputati dell’omicidio Carlo Cosco, ex compagno di Lea, ed altre 5 persone, tra cui anche l’ex fidanzato della figlia di lea Garofalo, Denise Cosco, ritenute vicine a una cosca della ‘ndrangheta del Crotonese. Secondo l’avvocato d’Ippolito, ”la costituzione di parte civile rappresentava un segnale forte di solidarieta’ ai familiari di Lea Garofalo da parte delle Istituzioni calabresi. ”La prossima udienza del processo – aggiunge l’avvocato D’Ippolito – è fissata per il 20 settembre. Verranno sentiti i testi Denise Cosco ed Enza Rando (ultimo legale di Lea). Credo che si dovrà fare chiarezza sia sul movente mafioso dell’omicidio, sia sul programma di protezione ed il ruolo della Commissione Centrale di Protezione. Inoltre, In ogni caso, al fine di concordare iniziative processuali che possano recepire gli intendimenti delle istituzioni, chiederò un incontro al presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti”.
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