Lecce – Catanzaro 4-0

Il Catanzaro a giocare il ruolo dell’agnello sacrificale  era un’esperienza che in questo campionato ancora ci mancava. Oggi la squadra del Presidente Cosentino ci ha saputo regalare anche quest’emozione, e per questo lo ringraziamo. D’altronde siamo nella settimana di Pasqua e ci puo’ stare di assistere a tali rappresentazioni. Ma giovedi preferiremmo vedere ben altro spettacolo, magari questa volta si potrebbe mettere in scena una via Crucis per la squadra ospite, cosi tanto per variare un po’ e per una volta recitare la parte dei cattivi.

In sostanza stasera non vi e’ stata alcuna partita di calcio. Dopo appena due minuti era gia’ tutto finito e la vergogna ha avuto il sopravvento su tutto e tutti, anche sul povero Piero Braglia che dalla panchina del Lecce a momenti si vergogna (ma di sicuro in cuor suo si rammarica) delle 4 papine rifilate al “suo” Catanzaro. Le reti in sequenza di Moscardelli (2′), Doumbia (19′), Papini (54′), Caturano (65′), hanno un comune denominatore, la difesa molle delle Aquile, l’inadeguatezza alla categoria di diversi calciatori, e la differenza di fisicita’ e di valori tecnici tra le due squadre.

Il Catanzaro ha anche faticato ad attaccare, infatti nonostante abbia tenuto quasi costantemente il pallino del gioco, la squadra di Erra ha scagliato il primo vero tiro verso la porta leccese solo a meta’ del secondo tempo.

Nulla cambia in classifica con questa sconfitta, infatti tra le dirette concorrenti per la salvezza solo il Monopoli ha strappato un punto ad Andria. Per il Lecce invece e’ testa a testa con il Benevento che ora conduce con un solo punto di vantaggio.

In attesa che il campionato del Catanzaro nel 2016 inizi, continuiamo a sperare che si possa concludere con una permanenza in LegaPro.

TM