Intervistiamo

Lecce-Catanzaro 3-1: le pagelle

Scritto da Francesco Panza
Letizia disputa una delle migliori prestazioni in giallorosso. Bene Spighi nella doppia fase. Maita in crescita. Di Nunzio paga l’autogol che taglia le gambe al Catanzaro

1) NORDI – Subisce tre gol, di cui uno dal compagno, ma può farci davvero poco. VOTO 6

3) SABATO – Terza partita di fila dopo il reintegro. Ripaga la fiducia di mister e società fornendo una prestazione sufficiente. In occasione del gol di Saraniti è tagliato dal cross al millimetro di Lepore, ma la responsabilità in quel caso è collettiva. VOTO 6

5) MAITA – Disputa un’ottima partita macchiata solo dall’errore che costa il terzo gol. Nel complesso la sua è una prestazione di livello. Mantiene il pallone con disinvoltura e detta i ritmi della manovra. Se il Catanzaro per lunghi tratti se la gioca alla pari, il merito è principalmente suo. VOTO 6,5

7) ZANINI – Avrebbe potuto agire con più libertà sulla corsia di destra, dato che il Lecce dalle sue parti con Di Matteo non sembra impenetrabile. Gioca bene con i compagni nella circolazione della palla, specie nel primo tempo, ma nella ripresa non è incisivo. Con molta probabilità paga l’influenza che l’ha messo fuori causa domenica scorsa. VOTO 5,5

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9) INFANTINO – Ingaggia un duello senza esclusione di colpi con la difesa leccese. Sgomita e cerca di dare il massimo contro avversari di caratura superiore. Non riesce a rendersi pericoloso sotto porta, ma c’è da dire che di rifornimenti ne arrivano col contagocce. Nel primo tempo una sua sforbiciata diretta a rete viene neutralizzata da Cosenza con un fallo di mano non visto dall’arbitro. VOTO 5,5

17) DI NUNZIO – Senza la goffa autorete sarebbe stata una prestazione da sufficienza. Sul gol di Saraniti, vale lo stesso discorso fatto per Sabato. VOTO 5 

18) LETIZIA – Il Letizia che tutti aspettavamo. Per generosità ed efficacia, una delle migliori prestazioni in giallorosso. Una spina costante per la difesa leccese. Segna per la seconda volta consecutiva in trasferta e va vicino alla doppietta su punizione. VOTO 7 

19) ONESCU – Sulla mediana gioca la solita partita di grinta e cuore, denotando anche una migliore tecnica nella fase di possesso palla. Davanti aveva Mancosu, uno dei migliori centrocampisti della categoria. VOTO 6

20) SPIGHI – Dionigi gli affida la maglia da titolare e il ruolo più delicato: marcare Arrigoni e al contempo proporsi in fase offensiva. Ci riesce bene fino a quando rimne in campo tanto da risultare uno dei migliori. Sfiora il goal in due occasioni e dialoga con Letizia in occasione del pareggio. Esce stremato dal campo. VOTO 6,5

32) DE GIORGI – È nativo di Lecce e probabilmente ci tiene a fare bella figura. Schierato prima da esterno nella difesa a tre e successivamente te da centrocampista aggiunto, fornisce una prestazione di personalità e sostanza. Merita la sufficienza. VOTO 6

33) SEPE – Non è stato il calciatore brillante visto nella partita di esordio con il Bisceglie. Ha provato ad affondare qualche volta ma con scarsi risultati. Il cross del primo goal è arrivato dalle sue parti perché l’uruguagio, per eccesso di generosità, era andato a chiudere un buco che si era creato nel mezzo. Al di là della singola prestazione, è evidente che il calciatore non sia ancora pienamente integrato a livello tattico. Dovrà lavorare molto per compensare il gap e mettere al servizio della squadra la facilità di corsa che lo contraddistue.   VOTO 5,5

2) NICOLETTI – Entra al posto di Sepe e fornisce il proprio contributo nel tentativo di affondare sulla fascia di competenza. Cerca di proporsi più volte, però con il Lecce chiuso è difficile trovare spazi. Nella terza segnatura leccese si trova fuori posizione, ma dalla sua ha l’attenuante di un Catanzaro sbilanciato in avanti nel tentativo di raddrizzare la partita. VOTO 6

10) CUNZI – Entra quando la gara è ormai compromessa. Ci mette tanta corsa e la solita vivacità ma può fare poco per contribuire a cambiare le sorti dell’incontro. VOTO 6

13) GAMBARETTI – Con lo spostamento di De Giorgii sulla linea dei centrocampisti, entra per contrastare Di Piazza e riesce nell’impresa. Peccato solo che due minuti dopo il suo ingresso, il Catanzaro subisca la rete del ko. VOTO 6

28) FALCONE  -SV

35) CORADO – SV

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MISTER DIONIGI – Alla vigilia esorta i suoi ad affrontare la capolista senza timori reverenziali. Per circa sessanta minuti riesce nell’intento e al netto del risultato negativo, il Catanzaro esce dal “Via del Mare” a testa alta. 

Il tecnico propone un 3-4-1-2 con De Giorgi arretrato sulla linea dei difensori e Spighi a supporto delle punte. La mossa si rivela vincente in quanto il numero venti delle Aquile riesce a limitare Arrigoni, autentico catalizzatore del gioco leccese. 

Le sofferenze per il Catanzaro arrivano in particolare dalla corsia di destra a causa della non brillante prestazione di Sepe e per la qualità dei calciatori pugliesi, in cui spicca Lepore, non  è un caso che dai suoi piedi parta l’assist al bacio per il gol di Saraniti.

Nella zona nevralgica la palla circola bene con Maita che smista e Onescu a portare pressing sul portatore. Il primo tempo di Lecce è il migliore dell’era Dionigi.

Nella ripresa il Catanzaro sembra avere gli spunti giusti per proseguire nel solco del primo tempo, ma la ripartenza del Lecce è micidiale ed è davvero un paradosso che il Catanzaro subisca due reti in contropiede, tra l’altro sempre dalla fascia sinistra, la stessa dalla quale è arrivato il gol nella trasferta di Castellamare di Stabia. 

Per quanto riguarda le sostituzioni, resta il dubbio sul cambio Sepe-Nicoletti. Nella circostanza si sarebbe potuto optare per uno spostamento di Zanini sulla corsia di sinistra, dove probabilmente sarebbe stata utile la sua capacità di mettere cross e concludere a rete, con il contemporaneo avanzamento di De Giorgi sulla destra. Resta il beneficio del dubbio visto che solo il tecnico conosce le condizioni fisiche e le caratteristiche specifiche dei giocatori in rosa.

Nel complesso, la sensazione è che la strada intrapresa sia quella giusta. La squadra sta bene fisicamente, dimostra equilibrio e ha discreti margini di miglioramento per centrare agevolmente l’obiettivo stagionale di un piazzamento a metà classifica.

Perdere contro questo Lecce rientra nella normalità delle cose. La capacità dovrà consistere nel salvare ciò che di buono si è visto per quasi un’ora ed eliminare alcuni difetti prima che diventino cronici.

In particolare, le due autoreti in altrettante trasferte, sono il sintomo di una preoccupazione che appartene più ad una condizione mentale che tecnica. Non a caso il Catanzaro subisce gol quasi sempre nei primi minuti, quando la soglia dell’attenzione non è ancora ai massimi livelli.

Bisognerà lavorare molto su quest’aspetto per massimizzare il lavoro svolto nel corso della settimana ed evitare di perdere punti preziosi per strada. VOTO 6

Francesco Panza

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Francesco Panza

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