Un diluvio di milioni, una sterminata distribuzione di euro che inesorabile parte da Catanzaro per irradiarsi verso la miriade di enti, dipartimenti, società e affini che costituiscono l’impalcatura istituzionale e burocratica della Calabria. Che la Regione fosse una costosissima articolazione dello Stato lo si sapeva; ma ora, grazie al sito soldipubblici.gov.it, è possibile avere la più plastica rappresentazione delle spese sostenute anno dopo anno, mese dopo mese, dal più importante organo pubblico al di sotto del Pollino.
Il nuovo portale, che era stato annunciato a inizio dicembre dal premier Matteo Renzi, è online da ieri sera, ma i dati sono già disponibili. Sono molto interessanti e in molti casi dimostrano come la Regione Calabria (e più in generale tutte le Regioni d’Italia) sia un pachiderma “mangiasoldi”, con una vocazione innata alle “spese pazze”
AEROPORTI – Basta digitare “Regione Calabria” per avere un quadro abbastanza completo dell’elenco di oneri affrontati nell’arco di 12 mesi. E così si scopre che la Regione, nel corso del 2013, ha speso più di quattro milioni per le infrastrutture portuali e aeroportuali, tra cui gli zoppicanti scali di Reggio (ancora alle prese con la crisi della Sogas) e di Crotone. Nel 2013 il costo era addirittura il doppio: più di otto milioni.
Altro dato su cui riflettere riguarda il denaro sborsato per la manutenzione ordinaria e la riparazione degli immobili: quasi 1,5 milioni nel 2013, circa 900mila nel 2014. La Regione spende inoltre grosso modo un centinaio di migliaia di euro ogni anno per la formazione del personale. Niente al confronto della cosiddetta “assistenza informatica e manutenzione software”. Le cifre sono da capogiro: più o meno 850mila euro nel 2013 e più di 1,5 milioni nel corso del 2014.
Ma la spending review e più in generale la politica di tagli avviata dallo Stato centrale trova una sua icastica dimostrazione alla voce che riguarda i trasferimenti per le unioni dei Comuni. Nel 2013 il costo ammontava a mezzo milione di euro, nel 2014 non raggiunge i 100mila. La riduzione è palese anche per i soldi erogati a favore dei altri enti delle amministrazioni locali: quasi 3,8 miliardi nel 2013, meno di due quest’anno.
Impressionante il dato relativo ai trasferimenti alle imprese pubbliche. Nel 2013 il costo ha raggiunto i 17,8 milioni, mitigati almeno un “pelino” l’anno successivo (13,2 milioni).
INFRASTRUTTURE TELEMATICHE
La Regione in certi casi è massimamente munifica, meno in altri. Le infrastrutture telematiche, ad esempio, hanno pesato sulle casse pubbliche per 4 milioni nel 2013, con un aumento esponenziale nel 2014, quando la cifra ha raggiunto i 16,6 milioni. Somme che, in percentuale, stridono se messe a paragone con i versamenti destinati alle opere per la sistemazione del suolo, in una regione minacciata da decenni dal dissesto idrogeologico: 33 milioni nel 2013 – e sta bene –, solo un milione nel 2014. Ma forse, almeno in questo caso, il sito governativo non sarà stato aggiornato.
Ha il suo peso anche il prezzo per l’acquisizione e la realizzazione di software, con un costo, sostanziale invariato nei due anni di riferimento, che si aggira sui 3,7 miliardi.
Monstre il finanziamento per i fabbricati a uso abitativo, commerciale e governativo: 30,5 milioni nel 2013, 24,3 nel 2014.
MOBILI E ARREDI
È importante che i dipendenti regionali lavorino in uffici dotati di tutti i comfort. E infatti Palazzo Alemanni in due anni ha tirato fuori qualcosa come 120mila euro per mobili e arredi. Cifra enorme se paragonata a quella per il materiale bibliografico, che supera di poco i 12mila euro.
MILIARDI A IOSA
Le note più dolenti riguardano i finanziamenti di organismi che dovrebbero essere già archiviate da un pezzo.
In totale, tra 2013 e 2014, le Comunità montane hanno gravato sul bilancio regionale per circa 6,5 milioni. Troppo? Per giudicare basta un parallelo: gli enti di ricerca, nello stesso periodo, hanno ricevuto una sciocchezzina evidentemente inutile, cioè 5.100 euro.
FAMIGLIE E IMPRESE
Nel 2014 sono comunque aumentati i trasferimenti in conto capitale alle famiglie, passati dal milione del 2013 ai 3,3 del 2014.
Quanto alla concessione di crediti alle imprese pubbliche, ecco che la Regione ha dato un bel giro di vite ai suoi rubinetti, come fosse una banca qualsiasi. Da un anno a un altro, la quota ha subito un taglio del 50%: 7 milioni nel 2013, 3,5 nel 2014.
Per “servizi ausiliari”, spese di pulizia, traslochi e facchinaggio il denaro speso ogni anno oscilla sui 2,4 milioni. Drastica riduzione, invece, per quanto riguarda i “versamenti ai conti correnti della tesoreria statale”: da 232 milioni si passa a circa 68.
I CONTENZIOSI
Ingombranti poi gli oneri che derivano da contenziosi o sentenze sfavorevoli. Nel 2013 questo tipo di spese ammontavano a 4 milioni, ridotte fino a 530mila nel 2014. È inoltre cresciuta la cifra relativa ai trasferimenti alle tre università pubbliche calabresi, che ottengono circa 6 milioni in più rispetto al 2013 (da 12 a 18).
ENERGIA
La Regione spende parecchio anche per quanto riguarda i canoni per energia elettrica, acqua e gas. Cifra tonda (150mila euro) nel solo mese di novembre, mentre nel 2014 le bollette sono costate 1,5 milioni (2,5 l’anno precedente). E la mensa per i dipendenti? Quasi due milioni nel 2013, poco più di 1,2 quest’anno.
Davvero incredibile poi l’assegno che Catanzaro ha staccato nel 2013 per le “spese postali”: 7,2 milioni.
I COMUNI
Una delle incombenze più pesanti, e non poteva essere altrimenti, è relativa ai Comuni, anche se è evidente il taglio ai trasferimenti operato dal governo nazionale in questi ultimi anni. Nel 2013, infatti, i soldi “girati” ai municipi superavano la cifra dei 106 milioni. Oggi arrivano a stento a superare i 50. Evidente anche la diminuzione dei finanziamenti a favore delle Province, di recente “riformate” dalla legge Delrio: quasi 50 milioni l’anno scorso, 30 nel 2014.
Particolarmente sbilanciate, da un anno a un altro, le spese per le liti (cioè il patrocinio legale): 916mila euro nel 2013, 9,8 milioni nel 2014. È aumentato, e parecchio, l’esborso per i “contratti di servizio” per i trasporti. Cifra tonda l’anno precedente, 44 milioni, mentre nell’anno corrente il costo ha raggiunto i 93, di cui circa 12,5 relativi al solo mese di novembre.
Pietro Bellantoni