“La risposta congiunta dei consiglieri Riccio e Nisticò è estremamente interessante, poiché ci riferivamo ad una norma da codice etico riguardo al malcostume esistente nel gestire pratiche comunali da parte dei consiglieri comunali e assessori purtroppo sotto gli occhi di tutti.
Se in tali attività si ravvisassero illeciti il consigliere Riccio, da Pubblico Ufficiale saprebbe bene cosa fare. Il nostro problema è relativo alla gestione della cosa pubblica che non avviene attraverso le normali dinamiche politiche, ma si svolge come se ci si trovasse in un periodo feudale, nel quale il Sindaco conferisce delle deleghe virtuali di gestione del territorio a consiglieri che di fatto ed a norma di legge non lo potrebbero fare, in soldoni una sorte di vicereame.
Comprendiamo che una richiesta di questo tipo che mira alla trasparenza dei rapporti con tutti i cittadini, ostacolerebbe i rapporti con dei gruppi di elettori da privilegiare, e quindi il Cetto La qualunquismo che vediamo ogni mattina davanti ai bar cittadini ne risentirebbe. Però noi siamo ostinati e novizi dal punto di vista politico per cui ci chiediamo: poiché la norma da noi richiamata è già legge, perché nella prassi in città non viene rispettata? In fondo tutti i consiglieri si comportano bene, non hanno Associazioni da coltivare con finanziamenti ad hoc, consulenti da inserire o imprenditori da privilegiare. Vero? Nella risposta di Riccio e Nisticò, ci viene chiesto chi siamo.
Beh, è facilissimo: siamo gli attivisti che sostengono sul territorio cittadino la seconda forza politica italiana, che rappresenta tutti quei cittadini che non votano le liste civiche che operano in politica da anni mettendo una pratica propria dei marsupiali australiani: il salto da uno schieramento all’altro.
Ci rendiamo conto che il nostro modo di fare politica, senza personalismi e leader, è sconosciuto a chi tratta la democrazia come una parola vuota e senza senso. Riccio e Nisticò non si preoccupino, i nostri nomi ed i nostri volti li conosceranno bene alle prossime elezioni comunali. Noi non abbiamo bisogno di spiaccicare continuamente una faccia accanto ad un simbolo, perché siamo riconoscibili esclusivamente grazie alle buone pratiche che ci contraddistinguono: democrazia ed impegno civico”.
Da parte di uno che ci ha provato….. lo prendete 1 voto? O sbagliate pure il vostro? Gia le battaglie si perdono mettendoci la faccia, figuratevi celandosi dietro un simbolo. Ps la percentuale di disoccupati è falsa almeno per il 50% minimo