Anche due partite del campionato calabrese di “Eccellenza” sono finite nel mirino degli inquirenti. Si tratta dei match Paolana – Palmese e Castrovillari – Scalea.
La presunta combine sarebbe dovuta servire per consentire la salvezza del Sambiase squadra di cui era stato direttore sportivo Pietro Iannazzo. Assieme all’esponente del clan lametino sono indagati l’allenatore del Sambiase Riccardo Petrucci, il ds della squadra lametina Salvatore Calidonna, il team manager della Paolana Antonio Mazzei, il calciatore della Palmese Francesco Piemontese e del Castrovillari Alessio Galantucci.
In questo contesto, secondo l’ipotesi del pm Elio Romano, si muoverebbe “una rete di personaggi collegati tra loro in un sistema di mutua assistenza finalizzato a condizionare alcuni risultati di partite della Serie D”.
A tirare le fila ci sarebbe proprio Pietro Iannazzo. Infatti, l’allenatore del Sambiase Petrucci, per garantire una serena salvezza alla sua squadra, “chiederà e riceverà da Iannazzo il suo benestare, nell’organizzazione delle combine, da “esibire” a chiunque avrebbe potuto avere qualcosa da ridire”. Dapprima l’attenzione si sarebbe concentrata sulla sfida tra Castrovillari e Scalea.
In caso di vittoria di quest’ultima, infatti, il Gallico Catona, impegnato proprio contro il Sambiase, avrebbe visto sfumare l’opportunità di giocare i play off.
L’altra partita invece Palmese – Paolana sarebbe dovuta terminare con un pareggio. Nonostante i precedenti accordi alla fine la squadra reggina vincerà per 4 a 3.
Nei giorni immediatamente precedenti alla sfida l’allenatore del Sambiase fa veicolare per mezzo del calciatore Piemontese la minaccia di ritorsioni gravi per i giocatori della Palmese: “Ragazzi, ma cosa state facendo?… Che qua a noi ci tagliano la testa… Che qua non scherzano”.