Dopo la prima tappa dello scorso venerdì () risaliamo la nostra città e dal quartiere marinaro di Catanzaro imbocchiamo Viale Isonzo.
L’arteria trafficatissima la si può percorrere sia da nord sia da sud e spesso è utilizzata dai catanzaresi per raggiungere i quartieri S.Maria oppure via Fares, nonché gli esercizi commerciali ricadenti sulla strada.
Percorrendola da sud il primo segnale (vedi foto a sx) di degrado che incontriamo è la “riparazione” (volutamente virgolettata) di una voragine sulla strada, apertasi dopo l’alluvione che interessò Catanzaro nel Novembre del 2013.
E’ evidente che non esiste alcuna segnalazione che indichi il problema. La strada è già pericolosa per la sua natura e conformazione, poiché è ad alta densità di traffico.
E poi, grazie al restringimento della carreggiata per costruire un’inutile pista ciclabile, di notte e senza illuminazione i rischi di collisione e sinistri per gli automobilisti sono elevatissimi.
A tanti sarà capitato di trovarsi su questa strada, ma dentro, continuando per un un km circa dalla voragine coperta alla buona, si trova l’incrocio che porta al famigerato quartiere “Pistoia“.
Famigerato perché nei fatti di cronaca che accadono nella nostra comunità, per frequenza e numero di eventi, è certo che al quartiere suddetto spetta il primato.
Forse pochi della “Catanzaro non di periferia” si sono addentrati in queste zone che oggi vogliamo brevemente descrivervi con il corredo di alcune foto come vuole questa rubrica.
Prima però occorre fare una doverosa precisazione; in questo rione non ci abitano solo i Rom o i delinquenti, risiedono pure nostri concittadini con le loro famiglie che avevano un sogno: quello di avere una casa per far crescere i propri figli civilmente e vivere la propria esistenza senza vergognarsi di dire il posto in cui risiedono.
Ripercorrere la nascita del quartiere ormai serve a poco e non ha più senso, per questo ci limitiamo a raccontare ciò che è adesso.
L’unico dato certo è che Catanzaro, come le più grandi metropoli, ha il suo ghetto e chi sognava all’epoca e nel tempo quell’integrazione fra Rom e “Civili” (i Rom ci chiamano così) ha miseramente fallito e si continua a fallire e perseverare.
Casermoni alti, grigi, brutti e antiestetici, costruiti con chissà quale materiale edile per risparmiare, opere mai completate e palazzi che danno l’impressione di essere a Beirut, Damasco o Kabul dopo i bombardamenti aerei.
D’altronde l’edilizia popolare da sempre è stato un ottimo affare a giudicare dal volume di denaro posto in gioco, tanto di ciò che accade quando capitano le tragedie per costruzioni crollate come pasta frolla, se ne parlerà un giorno, due giorni al massimo tre e ritornerà com’era. Si aspetterà con calma e pazienza una nuova tragedia, un omicidio (si perché Pistoia è nota anche per questo) e la giostra continuerà a girare.
Al centro del quartiere c’è un edificio ormai abbandonato: doveva essere la sede di una forza pubblica, tanto per affermare che questa porzione di città non è abbandonata a se stessa.
Aterp, Istituzioni, Forze dell’Ordine e associazioni varie, spesso organizzano dibattiti e convegni sui degradi della periferia.
Passano gli anni e passa il tempo ma i risultati, dopo le solite passerelle con toccata e fuga, sono sempre gli stessi e arrivederci alla prossima convention.
Senza infierire, perché è lampante ciò che i nostri occhi vedono, pensiamo pure ai programmi che gli schieramenti politici di qualsiasi fazione sottopongono ai cittadini elettori.
Chissà quante volte abbiamo letto che uno dei punti principali del programma è il recupero e combattere il degrado delle periferie.
Tutto questo fa parte del nostro contesto cittadino, perché, per chi non lo sapesse, “Pistoia” è Catanzaro, e dovremmo vergognarci tutti indistintamente e allo stesso tempo sensibilizzare chi di competenza, affinché un nostro concittadino possa dire con orgoglio e senza vergogna “Io vengo da Viale Isonzo, dove c’è il quartiere Pistoia”.
Red
Complimenti servizio da far leggere ai "giornalai" catanzaresi
Alle persone e alla massa attira la negatività. Queste situazioni le conosciamo tutti, anche i media nazionali se ne sono occupati. Parliamo di cose positive, e ce ne sono tantissime, della nostra città. Abbiamo cose positive anche in argomenti che nemmeno immaginate. Ma fin quando al popolicchio piacera ascoltare solo le cose negative, e la negatività fa notizia, i ciarlatani presenti sui media racconteranno mezze verità.<br />
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