L’Associazione Promocultura ONLUS presieduta dal M° Tommaso Rotella, è stata selezionata a prendere parte al primo Salone della Giustizia di Rimini, con l’esposizione di manufatti artigianali realizzati dai detenuti ospiti presso la della Casa Circondariale di Siano di Catanzaro, nello specifico la fabbricazione interamente manuale di strumenti tradizionali quali la Lira Calabrese.
Di tutto ciò si ringrazia la Direzione Penitenziaria della Casa Circondariale di Siano e la Presidenza della Regione Calabria che hanno riconosciuto la valenza positiva dell’iniziativa proposta avallandone i contenuti e consentendo la realizzazione di tali esemplari, tanto che l’idea progettuale realizzata è stata preferita in quanto, tra le tante attività proposte a livello nazionale, è risultata tipica per la sua specificità.
Il primo Salone della Giustizia promosso dal Presidente della commissione Giustizia del Senato che si è tenuto a Rimini dal 3 al 6 dicembre 2009 e che ha visto la presenza di numerosi nomi del mondo politico nei suoi massimi vertici, ha rappresentato quindi un’occasione unica per un aperto confronto sui temi connessi all’esercizio della funzione istituzionale, un servizio efficiente e tempestivo in grado di garantire i diritti dei cittadini nel rispetto dei valori fondanti della Costituzione. Tale iniziativa infatti, è stata concepita non solo come momento di dibattito, ma anche come una nuova forma di comunicazione istituzionale che avvicina i cittadini alla conoscenza di problemi e realtà che sono spesso evocati, ma i cui termini specifici appaiono difficilmente comprensibili.
Il Presidente dell’Associazione Promocultura Tommaso Rotella si è detto molto soddisfatto per aver preso parte a tale evento, in quanto i visitatori hanno avuto modo di capire che il carcere non è un mondo separato dalla società civile, ma parte di esso.
La pena non è esclusione dal contesto sociale, ma occasione di recupero e di reinserimento sociale e lavorativo, intesi non solo come espressione retorica che resta sulla carta ma come effettiva possibilità di reinserimento.
Al Salone della Giustizia è stato presentato infatti uno spaccato significativo della vita quotidiana nelle carceri, le fasi che conducono, sulla base della legislazione vigente, al processo e ai suoi esiti, gli aspetti della sicurezza e le attività trattamentali, elementi che concorrono a fare del carcere un microcosmo di attività e di elaborazione, nel quale trovano una ampia collocazione le attività lavorative riguardanti la popolazione detenuta, quale strumento valido per affermare la possibilità per tale utenza di un possibile reintegro nella società e considerare la “pena” un percorso per assicurare il reinserimento del detenuto.
In questo contesto, il Corpo di Polizia Penitenziaria costituisce un pilastro del sistema carcere e del sistema della giustizia e della sicurezza in generale, un Corpo prestigioso che opera a garanzia della legalità e della sicurezza dei cittadini.
L’impegno indirizzato a sostenere simili percorsi dovrà sempre di più essere incentivato cosicché sarà possibile dare il proprio contributo per aiutare fattivamente il mondo carcerario.