Pistole, esplosivo al plastico, sofisticati detonatori elettronici: l’arsenale della ‘ndrangheta era nascosto in un anonimo appartamento Acer a Castel Maggiore. L’armiere, Giuseppe Frassino, 49 anni, piccolo pregiudicato di Rossano Calabro, è stato arrestato nella notte dai carabinieri del Ros che sabato pomeriggio hanno catturato in città il sanguinario superboss delle ‘ndrine Nicola Acri: secondo i magistrati della Procura di Catanzaro, “Occhi di ghiaccio” stava organizzando a Bologna una rete commerciale nel settore alimentare. Nella villetta dove Acri si nascondeva a Lido degli Scacchi trovati 11mila euro, diverse sim-card e il ricettario con l’intestazione di un ospedale pubblico di Bologna.
A incastrare Giuseppe Frassino, arrestato per favoreggiamento e detenzione di armi e munizioni, è stata la sua firma sul contratto d’affitto della villetta sui lidi ferraresi. Individuato il “prestanome” di Acri, i Cc sono andati a cercarlo nel posto dove da almeno cinque anni vive con la compagna, in un appartamento del Comune a Castel Maggiore, in via Parri. In uno zaino nascosto sopra un armadio gli investigatori hanno trovato quattro pistole semiautomatiche, un revolver, tutti con la matricola cancellata, una quantità impressionante di proiettili e quasi tre chili di esplosivo al plastico, sufficienti per far saltare in aria tutto il palazzo. Scoperti anche 13 sofisticati detonatori elettronici.
La compagna di Giuseppe, infermiera: “Non so niente, la notte scorsa non ero qui”. I carabinieri: “Era in casa”. I vicini: “Armi? Non sappiamo nulla. Giuseppe faceva il muratore. Ma spesso parlavano di quel tipo con gli occhi azzurri, “Nico”, da quasi un anno”. Ora bisognerà scoprire a cosa servisse l’esplosivo: forse era destinato ad attentati a scopo di estorsione in Calabria. Già al lavoro gli esperti di ordigni e balistica dei Cc. Nella villetta sui lidi di Comacchio, oltre a 11mila euro in contanti, diverse sim-card, un pc e documenti, un oggetto molto interessante, che impensierisce molto gli inquirenti: si tratta di un ricettario in bianco col timbro di un medico di un ospedale pubblico di Bologna. Com’è arrivato lì? E’ stato trafugato? O forse qualcuno ha agevolato la latitanza del superboss di Rossano Calabro, dandogli modo di procurarsi i medicinali che gli occorrevano senza esporsi?
“La presenza di Nicola Acri a Bologna e in altre province dell’Emilia Romagna è stata accertata almeno sei mesi fa – riferisce a Repubblica una qualificata fonte investigativa – Abbiamo motivo di ritenere che Acri stava organizzando la logistica per un’attività commerciale nel settore della distribuzione alimentare. Viaggiava molto e recentemente era stato anche in Svizzera”. Arrestato in Calabria anche il proprietario della Ford Fiesta a bordo della quale “Occhi di ghiaccio” è stato catturato sabato in piazza Pasteur: suoi i documenti, falsificati, che aveva in tasca Acri, e di cui il compare aveva denunciato la scomparsa.
(repubblica.it)