Violentati, offesi, derisi da tutto e da tutti. Dopo la nebbia, che portò fortuna ai giallorossi, Giove pluvio “assiste” i Dauni per una vittoria che , al contrario di come vorrebbero far apparire gli organi di stampa, non è stata di certo un’impresa. Con il Catanzaro di questi tempi, anche una discreta formazione di CND avrebbe avuto facilmente gloria. Nulla di trascendentale questo Foggia e questo fa storcere ancora di più ul muso. Un campionato che si annunciava “nobilitato” dalla presenza di formazioni di alto spessore, invece dimostra in tutta la sua evidenza una mediocrità che è propria di questa categoria. Spalti giallorossi desolati e tifoseria organizzata in sciopero “d’attesa”. E si, parlando qua e là con qualche UC si diceva:” sciopero fino a gennaio, dopo, a seconda degli acquisti, decideremo…”. Manifesta quindi è la volontà di dare ancora credito ad una Società che ha definito “fredda” la stessa piazza giallorossa. Arriveranno Crespo? Vieri? Del Piero? Inzaghi? Zidane? Non lo sappiamo. Lo scoramento e la rassegnazione per una sconfitta annunciata erano i sentimenti chiaramente palpabili ieri nei pochi “intimi” presenti al Nicola Ceravolo, oramai sbandati e alla mercè dei tifosi ospiti che con i propri cori “conquistavano” per l’ennesima volta il Ceravolo. Una squadra “abbigliata” come si conviene per un team di eccellenza (con tutto il rispetto per la categoria) con magliette che ospitavano alcune numeri in giallo, altre ancora numeri in bianco! Come sei finito oh “nostro” Catanzaro! Lo Giudice e compagni motivati, hanno dato quello che hanno potuto, spuntati come sempre e con un campo in pessime condizioni che ha non poco influenzato l’andamento della gara. Con la difesa alta ad attuare il solito fuorigioco. Ma per due volte non è scattato a dovere e per due volte il Foggia è andato in gol…! Alla fine della gara, un gruppetto di tifosi vicino alla biglietteria che in segno di scherno sottolineava con risate “grasse” l’uscita dei desolati, oramai ex speranzosi tifosi che non avevano “scioperato”. Un quadro più desolante di questo, non sarebbe capace di dipingerlo neanche il miglior Picasso. Le colpe di questa situazione di certo non sono imputabili al pubblico (patrimonio oramai dilapidato) giallorosso che sempre ha fatto vedere di che pasta è fatto. Forse questa (cosiddetta) “s”ocietà sta facendo di tutto per perdere anche quel pò di onore conferitole solo dal nome “Catanzaro”. La stessa tifoseria organizzata sarà apprezzabile solo nel momento in cui non si “prostituirà ” ancora una volta alle chimere di promesse mai mantenute…Solo in quel caso sarà riconosciuta coerenza ai generosi ultras. Le colpe? Tante. Di chi? Di tutti! Le soluzioni? Per ora solo le voci diffuse che riempiono il reale di nulla eterno, lo stesso “nulla” di foscoliana memoria di cui è pregno l’U.S. Catanzaro 1929 S.P.A. di oggi.
Giuseppe Mangialavori
L’AMOR PERDUTO
Cronaca di una disfatta annunciata