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L’ameno pausa

Scritto da Redazione

Risvegli corporali

Inebriati da sensazioni fisiche che non provavano da tempo, i meno giovani si godevano quella dolce strana pausa costellata di incredulità, di rivincita e di estasi ormonale. Forse l’ameno pausa era giunta al momento esatto, preciso, quello che consentiva di rifiatare dopo un rapporto burrascoso durato decenni nei quali era stato messo in dubbio praticamente tutto, anche la propria virilità sensoriale.

Lasciar trascorrere due settimane dall’ultimo ergo sum, regalava una sensazione di pace o, meglio, di riappacificazione. Serviva anche a smaltire le tossine accumulate in tutto quel tempo che era sembrato ai più infinito mentre il resto dell’universo pareva girasse al contrario.

Qualcuno aveva deciso di lubrificare nuovamente la giostra arrugginita che stava ormai soffocando la voglia di giocare a quel giochino che li aveva visti protagonisti nei lieti spasmi della pubertà sportiva e dell’inconscia fatata adolescenza.

Pausa. Finalmente. Pausa.

I più giovani guardavano i meno giovani con occhi vagamente smarriti. Probabilmente a loro la pausa stava un po’ stretta e sembrava meno amena, avrebbero voluto ricominciare immediatamente a spendere i gettoni nella giostra che a loro appariva nuova, sfavillante. Come dargli torto dopo tutti i racconti che avevano ascoltato? Come non comprendere la loro voglia esplosiva di vivere il loro presente?

I più navigati cercarono di spiegare loro qualcosa, pur senza esagerare, perché era assolutamente corretto non placare il loro entusiasmo. Tentarono soltanto di entusiasmare la pausa, a(l)meno.

Il più saggio disse al proprio bimbo: “Tesoro mio, Modena le parole. Tra un po’ si riparte!”

E la Storia continua…

Lina

Foto di Lorenzo Costa per UsCatanzaro.net

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Redazione

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