Cari tifosi giallorossi mi accingo (è stata già indetta lâassemblea) a passare la mano dopo tre anni di grandi emozioni, con qualche grossa delusione, subito compensata, ma credo con un grande risultato: aver tolto il Catanzaro dallâinferno della serie C2, dalla melma dei debiti e quindi dalle litanie estive dellâiscrizione al campionato allâultimo minuto.
Tutto questo, che a mente fredda farebbe gridare a chiunque al miracolo sportivo, oggi sembra un fatto scontato e quindi dimenticato ma vi posso assicurare che raggiungere tutto ciò non è stato facile. Ha comportato impegno e dedizione totale, personale e di pochi dirigenti che alla fine hanno permesso il materializzarsi di un grande risultato sia sportivo che gestionale.
Purtroppo le valutazioni e gli umori sono cambiati perché condizionati dalle disavventure dellâanno 2005, caratterizzato dalle note vicende societarie che hanno influito in modo determinante sui risultati negativi che si sono registrati. Ma il tempo saprà ripristinare anche il valore dello sforzo compiuto in questo anno nefasto: essere riusciti ad evitare di fare la fine, non solo dal punto di vista sportivo, di qualche società a noi territorialmente vicina. Cosi come qualcuno, un domani, apprezzerà i miei silenzi (mantenuti anche nei tempi delle vittorie) di fronte al ciarlare quotidiano di personaggi in ⦠cerca di autore o il peso specifico che la società ha avuto nel palazzo (due ripescaggi e lâannullamento di una sentenza relativa al calcio scommesse che vedeva la società coinvolta per responsabilità oggettiva per il comportamento di alcuni tesserati).
Certo con il senno di poi (che nel calcio utilizzano un pò tutti) rimane il rammarico di dover constatare che nel primo anno e mezzo, quando ho deciso le scelte tecniche solo con la mia testa, abbiamo vinto quasi sempre (perdendo solo la finale play off); quando, invece, ci si è affidati ad allenatori di categoria, calciatori di prestigio o direttori sportivi di grido abbiamo quasi sempre perso; ma rifarei quello che ho fatto, tra lâaltro avallando scelte allâinizio condivise quasi da tutti i tifosi e addetti ai lavori, perché non potevo avere la presunzione, in serie B, di continuare ad operare da solo. Il campo ci ha dato torto ed è giusto prenderne atto. Nel finire dello scorso campionato avevo preannunciato il mio disimpegno diretto a reggere la conduzione societaria, essendo imminente lâattivazione di altre importanti iniziative imprenditoriali che già da qualche mese necessitano della mia presenza, ma solo il 20 dicembre abbiamo completato tutti gli adempimenti burocratici legati al mio ruolo di amministratore unico.
Speravo, nei mesi estivi, di poter organizzare la società con un taglio manageriale che disimpegnasse gli azionisti dalla gestione, per affidarla a professionisti del settore. Sapete tutti come è finita e perchè. Purtroppo il virus che ha colpito il Catanzaro ha destabilizzato anche chi sembrava animato da seri intendimenti.
Nonostante le insistenze anche del nuovo gruppo, che sta trattando lâingresso in società , la cui trattativa non so come finirà , fra qualche giorno ripartirà un nuovo ciclo con un nuovo presidente, sicuramente altrettanto innamorato dei colori giallorossi, a cui spero si aggiungano presto altri appassionati di questo sport al fine di creare non tanto una società più forte economicamente quanto una grande famiglia tra soci. Lâesperienza di questi anni ha, infatti, ribadito una teoria sempre attuale nel calcio: in questo sport è il gruppo che vince ed il gruppo non si crea con i soldi. Il gruppo (inteso come società , tifosi e calciatori) è stato capace di fare miracoli, vincendo un campionato di serie C1, figuriamoci se non potrà recuperare 5-10 punti sui 63 ancora a disposizione.
Dopo tre anni ci sarebbero tantissime persone da ringraziare e salutare, è quindi difficile fare un elenco che penalizzerebbe sicuramente qualcuno per cui mi limito a quelli che mi sono stati più vicini, fin dal primo minuto, come Massimo Poggi (che più di qualcuno rimpiangerà il giorno in cui decidesse di disimpegnarsi), Pino Ierace e Gerardo Carvelli, compagni di ventura in questa intensissima esperienza e Pino Mirante che è arrivato dopo la finale dei play off con lâAcireale; i veri tifosi del Catanzaro, da quelli organizzati (da Franco Rotella a Andrea Amendola a Battaglia etc.), a tutti i tifosi e club organizzati della provincia sino â¦. allâultimo tifoso che cercavo di fermare in quella impetuosa muraglia umana che voleva invadere il campo di Ascoli per festeggiare la promozione prima ancora che la partita terminasse . Ringrazio gli operatori della comunicazione, anche chi ha cercato, dovendo cavalcare altri interessi, di alterare la verità distorcendo fatti e situazioni. Il mio impegno di tre anni fa fu quello di riportare i giallorossi dalla serie C2 in B; il mio sogno è quello di rivederlo, un domani, in serie A. Ciò sarà possibile solo con lâaiuto di tutti; il mio, oltre che economico, cercherò di darlo in altre sedi.
Un abbraccio a tutti, Claudio Parente
fonte: us-catanzaro.it