«VOGLIO VINCERE sì, ma con la maglia del Catanzaro». Questa meravigliosa dichiarazione d’amore porta la firma di Machado Robson Toledo, talento brasiliano che da due anni è in forza alla squadra del presidente Parente.
«L’episodio dello scorso anno (quando venne cioè assalito e preso a pugni, da alcuni “tifosi”, al termine della finale play off con l’Acirele ndr) è ormai dimenticato, i veri tifosi mi sono sempre stati e continuano a starmi vicino ed io non posso che ringraziarli per questo. Rimanere a Catanzaro è stata una mia scelta e sono felicissimo di averla fatta». L’esterno destro giallorosso è appetito da molti club di categoria superiore, il Chievo Verona su tutti, e ha di recente ricevuto numerosi apprezzamenti anche da Piero Braglia, che lo ha definito un calciatore da serie A. «Apprezzamenti del genere fanno sempre piacere  ha commentato il colored ex Perugia  se poi arrivano da una persona come il mister, non possono che inorgoglirti. Io però devo rimanere con i piedi per terra, continuare a lavorare sodo e non montarmi la testa per nessuna ragione. Se poi andrò in massima serie, sarà tanto di guadagnato, ma per ora penso solo alla C1. Semmai, spero di poter raggiungere la serie A con una maglia giallorossa in dosso». Il pareggio con il Benevento non ha scalfito l’entusiasmo della compagine calabra, ma ha lasciato senz’ombra di dubbio tanto rammarico. «Abbiamo fatto un’ottima partita, si è visto, ma alla fine abbiamo pareggiato per due episodi sfortunati. Siamo comunque sulla strada giusta. Domenica andremo a Foggia, è una grandissima squadra, come lo era lo stesso Benevento, che gioca a calcio e lo fa per vincere. Noi facciamo lo stesso d’altronde, perciò andremo lì per conquistare i tre punti, giocandocela a viso aperto, rimanendo però con i piedi ben saldati per terra. Dal punto di vista atletico ci manca ancora qualcosina, ma ci siamo quasi. Io sono un po’ in ritardo rispetto ai compagni, ma mi sento di essere quasi rientrato in forma. Domenica scorsa nel primo tempo andavo a 1000, poi nella ripresa ho un tantino sofferto. Pago il fatto di aver incominciato in ritardo rispetto agli altri, ma avevo il problema di mia madre che stava male. Mentre ero in Brasile, non mi è mai passato per la testa di non tornare a Catanzaro, anzi non vedevo l’ora di ricominciare. Ora per fortuna tutte le cose sono andate a posto, mia madre sta molto meglio e con il Catanzaro ho potuto riprendere gli allenamenti. Sono queste due, le mie più grandi vittorie».
TERRENO DI GIOCO. Durante l’allenamento di ieri, tutta la squadra ha mosso pesanti critiche alle condizioni del terreno di gioco dello stadio Ceravolo. In particolare, c’è il problema dell’erba, che manca o è poco curata in alcuni tratti, il terreno è molto duro e, principalmente, presenta insidiose buche e dossi nelle zone nevralgiche del campo, soprattutto in prossimità delle due porte. Oggi è prevista una doppia seduta d’allenamento, per i ragazzi di Braglia, immaginiamo in che condizioni si presenterà , al termine della giornata, il manto erboso dell’ex Militare.
Domenico Concolino