Se ne parlerà domani 28 ottobre a Roma.
Interverranno tra gli altri: Francesco Tagliente, Presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni sportive, Gianni Bondini della Gazzetta dello Sport, Eusebio Di Francesco, team manager AS Roma, Maria Rosaria Bruno, avvocato esperto della materia
«La violenza negli stadi come espressione del calcio moderno?». Questo il titolo del convegno organizzato per venerdì 28 ottobre alle ore 10.00 dagli studenti dellâUniversità âLa Sapienzaâ di Roma presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione. Nel Centro Congressi di via Salaria 119 professionisti, giornalisti e studiosi del settore si confronteranno su un tema di grande attualità , riportato allâattenzione dellâopinione pubblica dagli ultimi episodi di Ascoli.
I tribunali e i ripescaggi estivi, il marketing e il caro-biglietti, le strutture obsolete e il calo di presenze negli stadi: è questo il calcio moderno che si sta costruendo? E la nuova esplosione di violenza negli stadi può essere messa in relazione con tutti questi fattori? I relatori del convegno cercheranno di offrire alcune risposte a queste domande dai loro differenti punti dâosservazione. Lâavvocato Maria Rosaria Bruno illustrerà agli studenti i provvedimenti voluti dal Ministro Pisanu in materia di violenza negli stadi e recentemente approvati.
Il giornalista della Gazzetta dello Sport Gianni Bondini affronterà lâargomento dal punto di vista comunicativo. Il dott. Francesco Taglienteâ Responsabile Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni sportive,â spiegherà quella che eâ la normativa in vigore e le attivitaâ di prevenzione del fenomeno. Attesi anche gli interventi di Eusebio Di Francesco, ex calciatore e ora team manager della Roma, che porterà la testimonianza dei protagonisti del gioco, e di Mario Morcellini, preside della Facoltà . Le relazioni saranno seguite da una tavola rotonda che darà al pubblico presente in sala la possibilità di intervenire e di porre delle domande.
Gli organizzatori hanno invitato allâincontro anche alcune scuole superiori di Roma perché â spiega il rappresentante degli studenti promotori dellâiniziativa, Emanuele Amoruso â «vogliamo cercare di coinvolgere proprio quella fascia dâetà più facilmente influenzabile dai comportamenti del âbrancoâ e maggiormente esposta ai pericoli della violenza da stadio, come dimostrano del resto gli ultimi fatti di Ascoli».
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