“Ripartiamo dai primi sessanta minuti”. Fabio Caserta prova a vedere il bicchiere mezzo pieno al termine della gara di Coppa Italia del Castellani. Un 4-1 pesante che ha messo in evidenza pregi e difetti delle Aquile in questo momento, per una squadra che appare un cantiere aperto in attesa di migliorare la condizione fisica e l’apprendimento dei principi di gioco del tecnico. Una squadra, poi, in attesa dei rinforzi e di capire che sarà del “caso” Antonini, che pare sempre più sedotto dalle sirene di mercato e leccesi in particolare. In sala stampa, rispondendo alle domande dei cronisti toscani, il tecnico ha offerto la sua analisi dell’incontro: “Molto bene il primo tempo. Siamo andati sotto dopo pochi minuti ma la squadra è stata in partita, ha reagito ed ha fatto un’ottima prestazione. Nel secondo tempo, dopo due minuti abbiamo preso il raddoppio ma anche in questo frangente siamo ripartiti anche bene. Dopo il terzo gol abbiamo avuto un black out. Questo è l’unico neo, al di là del risultato e ben sapendo di giocare contro una squadra di categoria superiore e che è partita dieci giorni prima di noi”.
“Sono comunque contento dei primi sessanta minuti – sottolinea -. Adesso dobbiamo mettere da parte le cose positive e lavorare su quelle negative, tra cui la gestione dei momenti di difficoltà che ci saranno nel corso del campionato. Dobbiamo migliorare ed essere bravi nella gestione dei momenti difficili”.
“Quando vai sotto 3-1 in casa dell’Empoli – spiega -, devi essere bravo a leggere meglio la partita e a non esporti troppo, soprattutto con una condizione fisica ancora non al top. Dovevamo infatti restare più bassi e non accettare l’uno contro uno, anche se capisco la voglia dei ragazzi di riaprire la partita. Ripartiamo in ogni caso dai primi sessanta minuti”.
State sereni, disse un politico qualche anno fa!
60 minuti?? Ma dove?? Solo io ho visto 10-15 minuti…vedi Caserta non è il fatto di perdere 4a1 ma come… l’anno scorso in Coppa Italia abbiamo perso con lo stesso risultato a Udine ma abbiamo visto una squadra che aveva un’identità, un idea di gioco che ha provato a fare la partita …ieri si è vista una cozzaglia di giocatori buttati lì con lanci lunghi e una difesa sempre in difficoltà e ritardo…la cosa più preoccupante è stato vedere ad un certo punto della partita la rassegnazione dei più vecchi che non pressavano più e non recuperavano palloni che gli passavano a un metro..
La penso come te Gionico. Leggi il mio post sull’articolo prima di questo.
Grazie corner, e grazie a chi scrive e chi legge in modo intelligente..
Caserta mi ricorda un certo auteri che si vedeva un’altra partita e poi la faceva sua per fare commenti tipo meritavamo di vincere e bla bla. Ma se non ci hanno fatto toccare palla ed il nostro goal è stato fatto grazie al liscio del portiere, di che cosa vogliamo parlare… del nulla, con la juventus squadra di serie c, ha trovato la scusa che non sono entrati in campo con la cattiveria agonistica giusta, i carichi di lavoro, che hanno iniziato la preparazione una settimana dopo e via dicendo. E’ l’allenatore che deve dare la carica. Brighenti lo vuole il vicenza cosa aspettate a darglielo ormai è da pensione, scognamiglio ci mette l’anima il cuore ma non è giocatore di serie b, petriccione perde palloni in quantità industriale, pontisso ha il limite di tenuta fisica che più di 45 minuti non regge e lo abbiamo visto nelle passate stagioni, iemmello e biasci due pesci fuori dall’acqua senza una minima condizione fisica. Il portiere mi sembra un avventuriero. Mi sembra una squadra dove comandano i calciatori e non l’allenatore come è successo a cosenza. Lanci lunghi e pedalare, il tema dominante di questa stagione. Bisogna svegliarsi ora che si è in tempo. Se il campionato lo iniziamo così sarà dura…durissima