Si ricomincia! L’ennesima vita spezzata, questa è l’amara realtà. L’identificazione delle colpe purtroppo non servirà a restituire Gabriele Sandri ai propri cari, né ad evitare altri episodi del genere. La solita stucchevole processione televisiva delle tavole rotonde con annessi volti doverosamente affranti ed eserciti di opinionisti pronti a dare le ricette giuste al solo fine di conquistare i sacrosanti applausi. Cose viste e ahinoi riviste in un Paese dove lo “Stato” è più un participio passato del verbo essere che una realtà con dei doveri precisi, dove il Ministro degli Interni (o presunto tale) Amato (ieri illustre latitante) insieme al capo della Polizia Manganelli, decidono che lo spettacolo deve continuare, per poi provvedere a bloccare il posticipo serale Roma Cagliari (quando oramai si è capito troppo tardi di avere gravemente toppato); dove nel mondo dell’informazione si registra un buco di ben tre ore per rendere noto cosa sia accaduto al povero Gabriele; dove gruppi di esagitati si permettono il lusso di dichiarare guerra alla società civile preannunciando disordini e compiendo atti di vandalismo che costeranno anche soldini alle tasche dei cittadini; dove a seguito di pacchi, pacchetti e pacconi in materia di sicurezza rifilati con decretazioni d’urgenza ai contribuenti, ci si ritrova a uscire di casa per andare a fare la spesa nel market all’angolo e non sapere se si potrà ritornare tra le proprie mura domestiche; dove una donna si ritira all’imbrunire dopo una giornata di lavoro e alla stazione viene brutalmente violentata e uccisa… e in un Paese in queste condizioni, perché il calcio dovrebbe non ripercorrere lo stesso sfascio? Perché proprio il calcio dovrebbe essere l’unica cosa pulita in un Paese sporco che più sporco non si può? A cosa è servito l’adeguamento degli impianti se il resto della sicurezza del territorio è affidato all’improvvisazione? E’ pur vero che le poltrone fanno comodo a tutti e chiunque le tiene ben strette al proprio fondoschiena, ma dopo gli obbrobri a seguito del tragico episodio di ieri, più di un “Solone”… dovrebbe avere la dignità di dimettersi. E’ una “roulette italiana” affidata al triste fato. Speriamo non tocchi più a nessuno.
Detto ciò, da queste colonne le più sentite condoglianze alla famiglia Sandri nella speranza che, almeno in questa occasione, si possa fare piena chiarezza sull’accaduto e rendere giustizia al povero Gabriele.
Giuseppe Mangialavori