Con la rifinitura svoltasi stamane al “Ceravolo” è terminata la preparazione in vista della sfida che domani vedrà impegnati Catanzaro e Frosinone.
La settimana trascorsa per quanto attiene gli allenamenti ha fornito poco indicazioni in merito alla formazione che Brevi schiererà contro i ciociari. In settimana si è allenato poco Uliano per problemi personali, ma sia ieri che stamattina è stato a disposizione del mister. La rifinitura odierna si è svolta con il solito cliché. Riscaldamento iniziale, prova degli schemi, partitella a pressing e allenamento sui calci piazzati. C’è stato un pochino d’ansia quando è uscito anzitempo Russotto. Le condizioni del fantasista non dovrebbero destare preoccupazioni, pur essendo stato colpito da un lieve virus influenzale. A fine allenamento l’ex under 21 ha garantito la sua presenza.
La difesa dovrebbe essere quella schierata nelle due partite iniziali con la conferma di Bindi fra i pali che si è ben comportato a Prato. Nel mezzo c’è il dubbio Uliano – Vitilello che sta mettendosi al passo con i compagni, poi Marchi e Benedetti dovrebbero essere gli altri due interni. In avanti, fermo restando i lievi dubbi su Russotto qualcosa potrebbe cambiare. Contro i prestanti difensori di Stellone non è escluso che possa essere impiegato dal primo minuto Germinale. Se con Fioretti o da solo con le due ali Martignago o Tortolano e Russotto, lo scopriremo solo domani.
Questi i venti calciatori convocati da Brevi: Alessio Benedetti, Giacomo Bindi, Eugenio Calvarese, Riccardo Casini, Fabio Catacchini, Salvatore Ferraro, Nicola Fiore, Giordano Fioretti, Domenico Germinale, Alessandro Marchi, Riccardo Martignago, Alessandro Orchi, Michele Rigione, Andrea Russotto, Sergio Sabatino, Tommaso Scuffia, Tommaso Squillace, Emiliano Tortolano, Francesco Uliano e Leandro Vitiello. Circa 800 biglietti sono stati venduti nella giornata di oggi. Uniti agli abbonati e con quelli che si faranno fra domani e oggi pomeriggio, crediamo che 3500 presenze dovrebbero essere assicurate.
Se questa è Catanzaro. La vicenda stadio e la ristrutturazione dello stesso è ormai nota. Da anni un settore popolare e storico come i distinti è inagibile. È diventato quasi normale vedere che nell’anno 2013 gli spogliatoi, la tribuna stampa e la sala stampa sono dei container solitamente utilizzati per gli eventi eccezionali,terremoti o alluvioni. I catanzaresi hanno ormai fatto il callo a tale situazione e quasi con rassegnazione e indifferenza assistono ai soliti teatrini di scarico delle responsabilità. Senza entrare nel merito della vicenda, perché ormai ognuno la propria idea se l’è fatta, è davvero vergognoso che il il “Ceravolo” sia nelle condizioni che queste foto testimoniano.
Può definirsi un cantiere a regola d’arte, questo? Cavi della corrente elettrica scoperti e penzolanti, mura devastate e sporcizia ovunque. Come dicevamo sopra, noi ormai abbiamo fatto l’abitudine, ma domani vogliamo pensare per un attimo a quale vergogna andremo incontro quando calciatori e dirigenti del Frosinone e addetti ai lavori non catanzaresi, rivedranno questo spettacolo per il secondo anno consecutivo? Un cantiere può e deve essere reso dignitoso. Deve nascondere (e qua sono tante) le porcherie che produce. Esistono dei pannelli specifici per coprire la devastazione, magari con il disegno del progetto dei lavori. Tanto fa nulla se quel progetto non sarà mai realizzato. Ai plastici, ai comunicati, agli esprimo viva soddisfazione e alle uscite trionfalistiche siamo abituati.
Anni addietro, girovagando fra i vari stadi d’Italia ricordiamo che beffeggiammo l’impianto di Aversa dove un tir era utilizzato per prefiltraggio. Altri stadi ci fecero sorridere, ebbene, nulla a che vedere con lo scempio del “Ceravolo” che sembra Beirut o Bagdad dopo i bombardamenti.
Un cantiere di questo tipo è l’immagine di una città in declino. Lo stadio comunale forse insieme al mare di Lido rappresenta uno dei luoghi dove turisti e gente non locale si reca. Lo stadio è comunale, è nostro, di noi cittadini che onestamente proviamo vergogna e non dobbiamo meravigliarci se chi mette piede a Catanzaro, per un’ora, per un giorno, per un mese o per un anno, non appena esce dal Sansinato esclama “chi città e …..”.
Salvatore Ferragina