Bar Mangialavori

LA PRIMA VOLTA

Super CUNZI battezza il nuovo F.C. Catanzaro alla prima vittoria della sua Storia.
Intervista a Carmine Longo che fa un primo resoconto sulla stagione dei giallorossi.
di Giuseppe Mangialavori 

C’e sempre una prima volta! Benvenuta vittoria e auguri alla neonata società che finalmente riesce ad “espugnare” il Ceravolo! Ci si augura tutti che sia la prima di una serie infinita, è ovvio. Il tutto a patto che si ritrovi unità di intenti e che i giovani che vestono la casacca giallorosa vengano educati a dovere, oltre che dai vari DG e DT, soprattutto dall’ambiente ancora frastornato dalle scottanti delusioni patite.

 

A battezzare l’F.C. alla prima vittoria della sua giovanissima storia, un frammento della vecchia U.S.: Evangelista Cunzi. Una prestazione sontuosa quella di Cunzi, vestita di commozione da parte dello stesso protagonista del derby. Chi scrive (e non solo) è un estimatore del furetto partenopeo. Lo stesso oltre che dotato di eccellenti doti tecniche, è una grande persona che porta a corredo dell’aspetto agonistico un grande carattere e principi che oramai nel mondo del calcio appartengono a pochi. A proposito di derby, è curioso notare come l’F.C. abbia trovato i primi tre punti proprio contro la compagine che avrebbe dovuto rappresentare buona parte dell’organico dello stesso F.C. se nel periodo dei “lodisti” fosse arrivato Chiappetta nel capoluogo di regione.

 

Nella domenica che ci riscopre orfani del Catanzaro che milita in serie “A” (Giorgio Corona, Nicola Ascoli, Giordano, Gigi Cagni, colui che ha costruito il Catania, un certo Pasquale Logiudice) e che vede il nazionale Mister Buso all’Olimpico con il team dei Campioni del Mondo per le qualificazioni europee… si ritrova tutti il gusto di vedere vincere il nuovo F.C.

Parlavo di protagonisti e scoperte del Catanzaro che fu, addirittura primeggiare nella massima serie, onde evidenziare (se ce ne fosse bisogno) ancor più, la totale imperizia e inadeguatezza nella gestione delle risorse umane della Dirigenza più abortiva della storia del calcio planetario che male amministrò certa gente. Scordare? MAI!

 

Mister Domenicali mette in campo la formazione con il tanto da lui amato 4-2-3-1 con Giuntoli come punta avanzata ma nella realtà, in fìeri, Giuntoli e Cunzi dialogano e quest’ultimo si trova molto spesso in posizione avanzata. Salta l’uomo e fa scacco matto al malcapitato Pellegrino che per ben due volte deve chinarsi a raccogliere la palla in fondo al sacco con tanto di dedica: “da Evan con furore!”. C’è da sottolineare che l’organico ha avuto e avrà bisogno di catalizzare i processi che renderanno più fluidi certi meccanismi che solo il tempo e l’affiatamento conseguente possono dare. Una rondine non fa primavera e una vittoria non spazza le nubi del dubbio, ma non prendere gol, il vedere Botticella adeguatamente assistito da Gimmelli, Zini, Ballanti e Morleo, è nota decisamente positiva. Dopo il primo gol dello scatenato Cunzi si è avvertita una sorta di “paura di vincere” e qualche volta i padroni di casa sono stati in lieve affanno a difesa del prezioso vantaggio. Ma il tutto è naturale visti i recenti trascorsi dai quali i giallorossi avevano raggranellato il misero bottino di un solo punto.

 

Ora si attende una vera prima punta che, se assistita a dovere dal Cunzi visto ieri, potrà certamente dare belle soddisfazioni agli uomini di Domenicali e ad una tifoseria troppo a lungo abituata a trovare il nome “Catanzaro” in fondo alla classifica da molto tempo.

 

Dopo il derby abbiamo raggiunto telefonicamente il Direttore Generale dell’F.C. Catanzaro rallegrandoci per il risultato positivo e chiedendogli un primo resoconto sull’inizio della stagione agonistica giallorossa.

 

UsCatanzaro.net: Innanzitutto i nostri auguri per la prima vittoria in campionato.

 

Carmine Longo: Grazie mille, ne abbiamo bisogno.

 

UsCatanzaro.net: Ieri Cunzi ha disputato un’ottima gara. Cosa pensa dell’attaccante giallorosso?

 

Carmine Longo: E’ un ottimo elemento e le sue doti vengono esaltate dal modulo di Domenicali. Purtroppo ad inizio stagione ha dovuto patire qualche infortunio di troppo e non ha potuto rendere al meglio. E’ un ragazzo che “ha fame”, è rapido e molto svelto. E’ un punto fermo per il futuro.

 

UsCatanzaro.net: Cosa ci dice del transfert di Sebastian Bueno?

 

Carmine Longo: Aspettiamo il transfert dell’argentino dal Brasile (paese nel quale ha militato nell’ultima stagione) in settimana. Abbiamo tesserato l’atleta che è nato il 24/10/81 (quindi tra poco compie gli anni), il 22 settembre e inviato il 25 settembre la pratica in Federcalcio. Il 3 ottobre ci è stata richiesta un’integrazione della documentazione. Insomma tutte le innumerevoli pratiche burocratiche sono state effettuate e, ripeto, dovremmo avere il fax dal Brasile in settimana.

 

UsCatanzaro.net: Come ha trovato la piazza catanzarese?

 

Carmine Longo: Molto avvilita. Posso capire visti i trascorsi, ma la depressione non può sfociare in eccessi. Vivere di ricordi fa male a tutti e molte volte si rischia di essere presuntuosi. Il calcio è come una sigaretta. Ieri abbiamo vinto? Poco importa. Da oggi dobbiamo pensare al Lamezia.

Se si continua a fare così, si rischia di essere “leopardiani”.

Sono certo che la piazza, svegliata da questo sonno negativo, potrà dare tanto calore. Il calcio è strano. Abbiamo giocato molto meglio di ieri sia a Gela che a Marcianise, eppure ieri abbiamo vinto. Purtroppo Catanzaro è orfana di strutture che possano permettere un corretto svolgimento delle attività di preparazione. Per la preparazione della gara di Coppa Italia di Lamezia, ci siamo dovuti recare fino a S. Mango D’Aquino! Ora speriamo di avere a disposizione il centro di Giovino. Comunque c’è da dire che le autorità locali, sia il Comune che la Provincia e anche la Regione, sono state e sono molto vicine alle nostre esigenze e hanno dichiarato la massima disponibilità.

 

UsCatanzaro: Con quali motivazioni è arrivato a Catanzaro?

 

Carmine Longo: Le mie motivazioni sono sempre quelle di dare il massimo di me stesso anche perché ci tengo a certi valori. Nel 2004-2005, pur di mantenere in piedi il “cavalluccio” della Salernitana che era fallita, lavorai anche in  terza categoria ottenendo 16 vittorie su 16 disputate e allo stesso tempo ovunque sia stato: a Perugia, Torino, Cagliari, Terni ho vissuto sempre in albergo perché mi sento sempre precario. Il mondo del calcio è fatto così. Ma non vivo di ricordi. Non voglio fare lo stesso errore che condanno ai tifosi del Catanzaro e il curriculum lo fanno i fatti. Il passato non può essere una palla al piede. Le motivazioni devono essere sempre massime. L’unica cosa sulla quale non transigo, è l’ingerenza nei fattori tecnici. L’allenatore non si tocca e ha una riserva di competenza sulla sua attività. La gestione tecnica deve essere monocratica.

Non voglio addurre scuse o false motivazioni, ma abbiamo iniziato questo campionato ad handicap. Abbiamo avuto poco tempo per allestire la squadra e molti dei calciatori in organico hanno ancora una preparazione deficitaria. Lo stesso Morfù dovrà lavorare molto per mettersi al passo con i compagni che, d’altro canto, hanno dovuto accelerare al massimo per iniziare questo campionato. Sono soddisfatto di non avere ingolfato l’organico. Ieri eravamo con diciotto giocatori a nostra disposizione, ora si deve arrivare a 23/24 elementi. Se rivisitato, questo organico potrà regalarci tante soddisfazioni.

 

UsCatanzaro.net: Quale obiettivo ha l’F.C. Catanzaro per questa stagione?

 

Carmine Longo: L’obiettivo del Catanzaro? I playoff.
Abbiamo avuto la sfortuna di incontrare le squadre più forti del campionato ad inizio stagione. Se avessimo disputato certe gare e non fossimo stati a corto di preparazione, forse oggi avremmo una classifica diversa, ma sono molto fiducioso sul futuro.

 

UsCatanzaro ringrazia Carmine Longo per la disponibilità e la cortesia dimostrate e augura allo stesso Professionista le migliori fortune.

 

Il tempo, giudice inflessibile delle cose darà le risposte ai nostri innumerevoli quesiti. Dalle nostre crisalidi, riscopriamoci Manzoniani… con la speranza che da “Silvia”…. si possa passare ad una felice “Lucia”… in un perenne matrimonio con la vittoria che è l’unico pane di cui cibarsi per ridestarsi ottimisti.

Giuseppe Mangialavori 


 

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Giuseppe Mangialavori

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