Avversario di turno

La prima di Cenerentola al gran ballo del ”Ceravolo”

Esordio assoluto a Catanzaro per l’Albinoleffe, con il sogno salvezza a portata di mano

Sembra
quasi una partita di fine stagione. Prezzi ridotti,
avversario non certo di grido, ambiente giallo-rosso devastato dagli ultimi
avvenimenti, dalle contestazioni, dalla batosta
di Crotone. Anche Sky ha deciso che Catanzaro-Albinoleffe sarà l’unica partita in
calendario ad essere trasmessa in differita. Eppure mancano ancora sedici
giornate e Catanzaro e Albinoleffe inseguono
la salvezza a parti invertite rispetto ai pronostici d’inizio stagione. I
bergamaschi hanno tredici punti di vantaggio, nonostante sulla carta la formazione giallo-rossa fosse
considerata nettamente più forte. Con una partenza-sprint l’Albinoleffe ha accumulato un bottino di punti tale da poter
puntare senza eccessivi patemi alla salvezza. Il Catanzaro,
invece, si appresta ad affrontare l’inedita sfida come se fosse
l’ennesima ultima spiaggia, per raddrizzare una barca che sta lentamente
colando a picco.

IL CAMPIONATO – Con quattro vittorie nelle prime quattro partite del campionato e 14 punti nelle prime sei,
l’Albinoleffe ha costruito buona parte della
sua classifica attuale. Il boom iniziale – dettato probabilmente dai
pochi cambiamenti rispetto alla scorsa stagione – si è presto
affievolito dopo aver fatto sognare i (pochi) tifosi bergamaschi.
È seguito un lungo periodo di assestamento che
ha trasformato lo “spauracchio”-Albinoleffe
in un docile agnellino. Proprio la gara d’andata col
Catanzaro
– con l’esordio di Gigi Cagni
sulla panchina giallo-rossa – ha chiuso il periodo d’oro della
squadra di Gustinetti, abile comunque nella gestione
dei momenti difficili. Un organico costruito con pochi soldi e con tanti
ragazzi del vivaio, scovati nelle squadrette del comprensorio dal d.g. Turotti e dal responsabile dell’area tecnica Moroni (a dimostrazione che per costruire una squadra non bastano
i soldi ma servono le competenze). L’Albinoleffe si è permessa addirittura il lusso di
vendere nel mercato di gennaio la sua punta di diamante, Davide Possanzini, approdata al Palermo
di Zamparini. Un’operazione fruttuosa che ha
tolto a Gustinetti il suo goleador (sette reti
realizzate dopo le 12 dello scorso anno), ma ha
portato denaro liquido nelle casse della società. Possanzini
è stato rimpiazzato (si fa per dire) dal 22enne francese Rantier, arrivato in prestito dal Vicenza,
che ha giocato solo uno spezzone della gara col Bari. Insomma, la favola
dell’Albinoleffe sembrerebbe un vero proprio
miracolo se non dipendesse dalle capacità manageriali
della società, dall’attenta programmazione e da un ambiente sereno
che regala tranquillità ai calciatori. Dal punto di vista dei numeri
l’Albinoleffe naviga a metà classifica
con un discreto rendimento fuori casa: tre vittorie, quattro pareggi e sei sconfitte. Un bilancio, però, pesantemente
condizionato dal grande avvio. Infatti, nelle ultime
cinque trasferte i bergamaschi hanno racimolato solo
un punto. Importantissime le due vittorie interne contro
Venezia e Pescara, intervallate dal pareggio di Modena
. Poi due
sconfitte consecutive a Vicenza e in casa col Bari, coincise con un periodo
sfortunato che il Catanzaro spera si prolunghi per
un’altra domenica.

SUL CAMPO ­– Cattive notizie, infatti, dall’infermeria
bianco-celeste. Nonostante la partenza di Possanzini e l’infortunio di Bonazzi,
Gustinetti non ha mai rinunciato al suo classico
modulo 4-4-2. Potrebbe essere costretto a farlo domenica al “Ceravolo”, viste le condizioni fisiche non troppo
buone di Diamanti. Nelle ultime partite l’ex tecnico della Reggina ha
schierato, davanti ad Acerbis, una difesa a quattro
con Teani e Regonesi sulle
fasce, Sonzogni e Minelli
al centro. A centrocampo le due ali offensive Gori e Testini, con Carobbio e Del Prato in cabina di regia. Araboni, bomber orobico con sette reti, ha cambiato spesso
il suo partner offensivo: prima Possanzini, poi il
“vecchio” Bonazzi, infine il fantasista Diamanti. Dello spumeggiante Albinoleffe d’inizio stagione non restano grandi tracce anche se il gioco sulle fasce rimane il refrain
preferito. Contro il Catanzaro, però, Gustinetti dovrà fare a meno dello squalificato Carobbio, di Testini, che ha
accusato un lieve stiramento contro il Bari, di Acerbis
e Bonazzi, non ancora pronti al rientro. In dubbio anche Diamanti per un problema al tendine d’Achille
e Regonesi, che dovrebbe recuperare dopo
l’influenza che lo ha colpito in settimana
. Disponibili, invece, Sonzogni, Previtali e Di Cesare.
Difficile in queste condizioni ipotizzare una formazione che, comunque, sarà prudente. In porta andrà Coser che ha esordito in serie B contro il Bari. Il
dodicesimo sarà il 19enne portiere della Primavera
Scotti
. Difesa titolare (se Regonesi non
darà forfait) con il rientro al centro di Sonzogni
e il ritorno a destra di Teani. A centrocampo Poloni sostituirà Carobbio
accanto a Del Prato, mentre sulle fasce dovrebbero
giocare Gori a destra e Gorzegno
(più difensivo dell’infortunato Testini)
a sinistra. In attacco, in coppia con Araboni,
potrebbe giocare Rantier se Diamanti non dovesse farcela. Possibile anche l’inserimento di un
centrocampista centrale in più (il veterano Garlini)
con Araboni unica punta.

Probabile
formazione (4-4-2): Coser; Teani,
Sonzogni, Minelli, Regonesi; Gori, Poloni, Del Prato, Gorzegno; Diamanti
(Rantier), Araboni.

L’ANDATA – La prima sfida in assoluto tra Albinoleffe e Catanzaro si gioca in una serata
infrasettimanale dei primi di ottobre. I bergamaschi lanciati in vetta alla classifica, i giallo-rossi arrancanti e con un esonero già sul
groppone. Il pareggio interno nel derby col Crotone
aveva spalancato le porte di Catanzaro a Gigi Cagni,
fortunato all’esordio. Una partita strana, giocata in uno stadio
semi-deserto, con un buon Catanzaro nonostante il
fulmineo vantaggio orobico dopo soli sei minuti. Un colpo di testa facile facile di Possanzini, lasciato clamorosamente solo a staccare nel
cuore dell’area da Bonomi e Dal Canto, sembra
spianare la strada alla capolista. Invece i giallo-rossi
reagiscono, fallendo con Cammarata – schierato
come punta centrale al posto di Corona con Vicari e Morello a sostegno –
due occasioni da gol: clamoroso il palo sul finire del primo tempo, colpito a
porta vuota da posizione angolata, dopo aver dribblato Acerbis.
Nella ripresa monologo del Catanzaro fino a un quarto
d’ora dalla fine, quando Manitta e il palo dicono
due volte no all’indemoniato Possanzini. Sul
rovesciamento di fronte, a dieci minuti abbondanti dalla fine, il jolly diventa finalmente giallo-rosso: lancio profondo di
Carbone per il nuovo entrato Corona, intervento sciagurato in anticipo di Minelli e beffardo pallonetto che regala al Catanzaro il
primo punto in trasferta del campionato e dell’era Cagni.
Per quello successivo bisognerà attendere Bari e Myrtaj.

I TIFOSI – Inesistente la tifoseria organizzata, solo
pochi sportivi orobici seguono l’Albinoleffe,
pregustando già il probabile derby del prossimo
anno con l’Atalanta. Un migliaio scarso gli abbonati, altrettanti i paganti.
All’andata, sull’onda dell’entusiasmo per la partenza-sprint,
erano presenti 2.600 spettatori, ma almeno 400 erano i tifosi del Catanzaro. Domenica al “Ceravolo”
la squadra bianco-celeste sarà “sola”. E la
curva Est
potrebbe tornare a colorarsi di giallo-rosso come ai bei
tempi. Di nuovo, purtroppo, lontani.

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net

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Redazione

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