La storia recente del Catanzaro non brilla certo per il rapporto idilliaco con i mezzi di comunicazione. Basta pensare agli ultimi due anni per sentire un brivido correre lungo la schiena. Ed è così, con la pelle d’oca e una sana dose di scetticismo, che è stata accolta la conferenza stampa odierna. Trenta minuti di un piovoso pomeriggio di fine maggio per fare il punto della situazione in casa Catanzaro e tracciare le linee guida della prossima stagione. Da una parte Cosentino, Pecora e Ortoli, dall’altra giornalisti e tifosi stipati nel container adibito a sala stampa (dello stadio ne parleremo più avanti). Pochi o molti gli spunti di riflessione, dipende dai punti di vista. Sicuramente sarà rimasto deluso chi si aspettava l’annuncio in pompa magna di allenatore, staff e campagna acquisti faraonica. Tutt’altro. Cosentino, a modo suo, ha fatto una dichiarazione d’indipendenza. Oggi ha sancito il suo essere presidente del Catanzaro tracciando un modo nuovo di fare calcio, un modo che sicuramente farà storcere il naso a molti, anche a chi fino a qualche settimana fa si spellava le mani al suo passagio sotto la Ovest. Del resto chi si scandalizza sentendo parlare di giovani, di contenimento dei costi, di riorganizzazione societaria, forse dovrebbe ricordare da dove Cosentino ha raccattato il Catanzaro. In questo caso, l’esercizio della fiducia sembra davvero il minimo che si possa fare, anche perché se c’è una cosa che i fallimenti (sportivi e non) ci hanno insegnato, è la capacità di “leggere” persone e situazioni. Cosentino è senza dubbio un passionale. Lo abbiamo sentito parlare d’Europa quando ancora puzzavamo di semi dilettantismo, e lo ascoltiamo oggi nelle vesti del buon padre di famiglia a predicare calma ed oculatezza. La parabola di un imprenditore che studia da presidente. Questa è l’unica spiegazione. Tra i facili entusiasmi dell’estate duemiladodici e la presa di coscienza attuale c’è la crescita di un uomo che ha deciso di mettersi in gioco laddove imprenditoria e politica ci avevano lasciato marcire nella vergogna della gestione spartana. E qui tocchiamo il punto dolente. Ancora una volta il presidente ha rimarcato la totale assenza della classe politica e imprenditoriale della città. Inutile ignorare le responsabilità della prima e l’assoluta inconsistenza di gran parte della seconda. Sul tavolo c’è soprattutto la questione “Ceravolo”. Dopo lo spottone elettorale di fine marzo del governatore Scopelliti, sui lavori dello stadio è calato il silenzio. Dal sintentico al campo B nulla è stato discusso o concertato, eppure la questione è di assoluta priorità e alcune scelte rischiano di compromettere l’unica vera occasione di avere uno stadio finalmente funzionale. Su questa e su altre situazioni (contrattopoli, ndr) si gioca la vera partita del Catanzaro che verrà. Cosentino ha scelto di giocarla in un modo nuovo. Mai come stavolta bisognerà dimostrare che “noi siamo il Catanzaro”.
Francesco Panza
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CATANZARO CITTA’ CARDIOPROTETTA
Il Club “Massimo Palanca” di Sellia Marina (CZ), in occasione della festa del Santo Patrono San Nicola, che si terrà il 25 maggio 2013 a Sellia Marina, ha invitato formalmente il presidente dell’Us Catanzaro Giuseppe Cosentino, ed il centrocampista Alberto Quadri, al fine di ringraziarli per l’impegno profuso a sostegno dell’iniziativa “Catanzaro città cardioprotetta”. E’ anche grazie a tale sostegno che saranno distrubuiti quattro defibrillatori a scuole, società sportive e palestre del territorio di Sellia Marina.