ROMA – È il secondo giorno di primavera del 1998. Davanti a un pubblico ancora imbufalito per l’indecorosa sconfitta nel derby di Crotone, un gol del carneade Tinelli del Tricase a tre minuti dalla fine segna la fine della breve esperienza del professor Paolo Specchia sulla panchina del Catanzaro. Un anno iniziato con le solite speranze di promozione, con un gioco titubante e con un allenatore mai amato dalla tifoseria, pronta a rinfacciargli il minimo errore. Lo spartiacque della stagione è il pareggio interno contro lo spumeggiante Marsala di Morgia (che poi centrerà la promozione), la partita che segna l’inizio dell’altrettanto breve avventura a Catanzaro di Roberto Manca. Undici partite e quattro gol a fine stagione sono il bottino della seconda punta arrivata a gennaio dal Cosenza.
CAOS SOCIETARIO – L’infortunato Manca e Paolo Specchia torneranno domenica al “Ceravolo” da avversari, con una Nocerina a caccia di riscatto dopo l’esonero di Raffaele Sergio, ex terzino del Torino. Specchia non potrà ancora andare in panchina perché manca la firma sul suo contratto biennale da parte della società in piena crisi, dilaniata dai conflitti tra vecchi e novi soci. Una crisi che assomiglia molto a quella del vecchio U.S. Catanzaro e che sembrava risolta con l’ingresso nel pacchetto di maggioranza della famiglia De Marinis l’estate scorsa. Gli investimenti però non sono bastati perché spuntano giorno dopo giorno nuovi debiti pregressi che la famiglia non vuole accollarsi. Solo l’intervento del sindaco potrebbe riportare serenità.
IL RIFLESSO SULLA SQUADRA – Intanto la crisi si riflette anche sulla squadra. Sergio ha pagato con l’esonero le quattro sconfitte consecutive che hanno fatto sprofondare la Nocerina in zona play-out. Un solo punto sopra il Catanzaro, grazie al pareggio interno di venerdì scorso contro il Monopoli, con Specchia all’esordio. Non si sono visti progressi nel gioco, ma è troppo presto ancora per valutare l’apporto del “professore”. Questi dieci giorni saranno sicuramente serviti a Specchia per valutare gli uomini a sua disposizione, composta forse da troppi giovani in erba e da alcune vecchie glorie ormai in disarmo.
RIVOLUZIONE ESTIVA – In estate, infatti, la società campana ha rivoltato la rosa come un calzino. Sono rimasti solo il 37enne Greco, ex Foggia e Lecce, e il mediano Rocco, oltre ai ritorni di Rosamilia e Mengo. Il lancio di molti ragazzi della Berretti, tra i quali Lopetrone e Marrazzo, è una politica giusta ma rischiosa nel breve periodo. L’infortunio di alcuni perni della squadra come Manca e Giugliano hanno fatto il resto, privando la Nocerina di alcuni punti fermi. Il rientro dall’infortunio dell’ex tarantino, marito della campionessa olimpica Valentina Vezzali, non ha sortito gli effetti sperati. Giugliano è ancora lontano dagli standard che lo avevano avvicinato più volte alla maglia giallo-rossa negli anni passati.
ALLA RICERCA DELLA FORMULA MAGICA – Gli infortuni e i risultati poco brillanti hanno costretto Sergio a numerose acrobazie tattiche per cercare di trovare la quadratura del cerchio. Pur lasciando inalterato il modulo base (il 4-4-2), il tecnico rosso-nero ha provato diverse varianti per cercare di dare brio ad un reparto offensivo decisamente abulico. Il 21enne centravanti Falomi, arrivato dal Sansovino in prestito via Arezzo, ha realizzato la metà dei 14 gol realizzati complessivamente dalla Nocerina. Per questo motivo sarà fondamentale per Specchia trovare le due ali giuste per dare respiro alla manovra rosso-nera, fornendo agli attaccanti maggiori opportunità. Il tecnico pugliese ha provato contro il Monopoli Lopetrone sulla destra e Greco sulla fascia opposta, con il nigeriano Okolie ad affiancare Falomi. Da non sottovalutare però l’apporto del brasiliano, di proprietà del Chievo, Higo Santos Oliveira e del prodotto del vivaio Marrazzo, senza dimenticare Rosamilia che garantisce maggiore esperienza e una migliore copertura difensiva. Proprio il pacchetto arretrato sembra quello più consolidato con Dionisio e Galliano (tesserato a ottobre) sulle fasce, Mengo e Pascuccio al centro e il portiere Capasso, alla decima squadra in nove stagioni.
I DUBBI DI SPECCHIA – In questa situazione Paolo Specchia e il suo secondo Erra (che andrà in panchina domenica) preparano la partita con il Catanzaro, senza poter contare sul giovane Claudio Galdi, sospeso per doping (positivo alla cocaina) in settimana. Il rientro dalla squalifica di Dionisio dovrebbe restituire a Specchia il pacchetto arretrato titolare. Fiducia accordata a Giugliano che deve recuperare la forma migliore. Ad affiancarlo ci sarà Rocco. Difficile, invece indovinare chi saranno le due ali e la seconda punta che affiancherà Falomi. Sicuro del posto solo Greco che potrebbe giocare però in attacco con Lopetrone a destra e Higo a sinistra. Se invece giocasse Okolie, possibile l’inserimento di Rosamilia per bilanciare la squadra.
RICORDANDO FERRIGNO – Gli ultimi precedenti tra le due squadre al “Ceravolo” non sorridono al Catanzaro, anche se lo 0-0 del play-off 2003 fu ribaltato dal gol di Ferrigno a Nocera, in una delle partite più emozionanti giocate dal Catanzaro negli ultimi 20 anni. Durante la stagione regolare, infatti, la Nocerina aveva imposto un altro pari (2-2), mentre otto anni prima aveva addirittura passeggiato (0-2, autorete di Di Sole e gol di Cancellato) sui resti dell’ultimo Catanzaro di Albano, allenati da Sasà Leotta dopo i fallimenti di Improta e Nicolini. In precedenza, invece, 5 successi giallo-rossi in altrettante partite: 3 intorno agli anni ’50 e 2 in C1 a metà degli anni ’80, in occasione delle due promozioni in B targate Fabbri e Tobia.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) – Capasso; Dionisio, Mengo, Pascuccio, Galliano; Lopetrone (Rosamilia), Giugliano, Rocco, Higo (Greco); Falomi, Greco (Okolie). All.: Specchia.
CAOS SOCIETARIO – L’infortunato Manca e Paolo Specchia torneranno domenica al “Ceravolo” da avversari, con una Nocerina a caccia di riscatto dopo l’esonero di Raffaele Sergio, ex terzino del Torino. Specchia non potrà ancora andare in panchina perché manca la firma sul suo contratto biennale da parte della società in piena crisi, dilaniata dai conflitti tra vecchi e novi soci. Una crisi che assomiglia molto a quella del vecchio U.S. Catanzaro e che sembrava risolta con l’ingresso nel pacchetto di maggioranza della famiglia De Marinis l’estate scorsa. Gli investimenti però non sono bastati perché spuntano giorno dopo giorno nuovi debiti pregressi che la famiglia non vuole accollarsi. Solo l’intervento del sindaco potrebbe riportare serenità.
IL RIFLESSO SULLA SQUADRA – Intanto la crisi si riflette anche sulla squadra. Sergio ha pagato con l’esonero le quattro sconfitte consecutive che hanno fatto sprofondare la Nocerina in zona play-out. Un solo punto sopra il Catanzaro, grazie al pareggio interno di venerdì scorso contro il Monopoli, con Specchia all’esordio. Non si sono visti progressi nel gioco, ma è troppo presto ancora per valutare l’apporto del “professore”. Questi dieci giorni saranno sicuramente serviti a Specchia per valutare gli uomini a sua disposizione, composta forse da troppi giovani in erba e da alcune vecchie glorie ormai in disarmo.
RIVOLUZIONE ESTIVA – In estate, infatti, la società campana ha rivoltato la rosa come un calzino. Sono rimasti solo il 37enne Greco, ex Foggia e Lecce, e il mediano Rocco, oltre ai ritorni di Rosamilia e Mengo. Il lancio di molti ragazzi della Berretti, tra i quali Lopetrone e Marrazzo, è una politica giusta ma rischiosa nel breve periodo. L’infortunio di alcuni perni della squadra come Manca e Giugliano hanno fatto il resto, privando la Nocerina di alcuni punti fermi. Il rientro dall’infortunio dell’ex tarantino, marito della campionessa olimpica Valentina Vezzali, non ha sortito gli effetti sperati. Giugliano è ancora lontano dagli standard che lo avevano avvicinato più volte alla maglia giallo-rossa negli anni passati.
ALLA RICERCA DELLA FORMULA MAGICA – Gli infortuni e i risultati poco brillanti hanno costretto Sergio a numerose acrobazie tattiche per cercare di trovare la quadratura del cerchio. Pur lasciando inalterato il modulo base (il 4-4-2), il tecnico rosso-nero ha provato diverse varianti per cercare di dare brio ad un reparto offensivo decisamente abulico. Il 21enne centravanti Falomi, arrivato dal Sansovino in prestito via Arezzo, ha realizzato la metà dei 14 gol realizzati complessivamente dalla Nocerina. Per questo motivo sarà fondamentale per Specchia trovare le due ali giuste per dare respiro alla manovra rosso-nera, fornendo agli attaccanti maggiori opportunità. Il tecnico pugliese ha provato contro il Monopoli Lopetrone sulla destra e Greco sulla fascia opposta, con il nigeriano Okolie ad affiancare Falomi. Da non sottovalutare però l’apporto del brasiliano, di proprietà del Chievo, Higo Santos Oliveira e del prodotto del vivaio Marrazzo, senza dimenticare Rosamilia che garantisce maggiore esperienza e una migliore copertura difensiva. Proprio il pacchetto arretrato sembra quello più consolidato con Dionisio e Galliano (tesserato a ottobre) sulle fasce, Mengo e Pascuccio al centro e il portiere Capasso, alla decima squadra in nove stagioni.
I DUBBI DI SPECCHIA – In questa situazione Paolo Specchia e il suo secondo Erra (che andrà in panchina domenica) preparano la partita con il Catanzaro, senza poter contare sul giovane Claudio Galdi, sospeso per doping (positivo alla cocaina) in settimana. Il rientro dalla squalifica di Dionisio dovrebbe restituire a Specchia il pacchetto arretrato titolare. Fiducia accordata a Giugliano che deve recuperare la forma migliore. Ad affiancarlo ci sarà Rocco. Difficile, invece indovinare chi saranno le due ali e la seconda punta che affiancherà Falomi. Sicuro del posto solo Greco che potrebbe giocare però in attacco con Lopetrone a destra e Higo a sinistra. Se invece giocasse Okolie, possibile l’inserimento di Rosamilia per bilanciare la squadra.
RICORDANDO FERRIGNO – Gli ultimi precedenti tra le due squadre al “Ceravolo” non sorridono al Catanzaro, anche se lo 0-0 del play-off 2003 fu ribaltato dal gol di Ferrigno a Nocera, in una delle partite più emozionanti giocate dal Catanzaro negli ultimi 20 anni. Durante la stagione regolare, infatti, la Nocerina aveva imposto un altro pari (2-2), mentre otto anni prima aveva addirittura passeggiato (0-2, autorete di Di Sole e gol di Cancellato) sui resti dell’ultimo Catanzaro di Albano, allenati da Sasà Leotta dopo i fallimenti di Improta e Nicolini. In precedenza, invece, 5 successi giallo-rossi in altrettante partite: 3 intorno agli anni ’50 e 2 in C1 a metà degli anni ’80, in occasione delle due promozioni in B targate Fabbri e Tobia.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) – Capasso; Dionisio, Mengo, Pascuccio, Galliano; Lopetrone (Rosamilia), Giugliano, Rocco, Higo (Greco); Falomi, Greco (Okolie). All.: Specchia.
Ivan Pugliese
ivan@uscatanzaro.net