Una grande festa e un messaggio forte: tutti uniti nella lotta alle mafie. Grande entusiasmo a Rizziconi dove la Nazionale e’ stata accolto da un migliaio di persone, in gran parte bambini (presente anche una piccola delegazione del quartiere Zen di Palermo) con cappellini di color verde, bianco e rosso.
Il presidente della Figc Giancarlo Abete e il ct Cesare Prandellihanno onorato la promessa fatta a Don Luigi Ciotti portando gliazzurri, reduci dalla vittoria in Polonia e attesi martedi’ all’Olimpico di Roma dall’amichevole contro l’Uruguay, ad allenarsi sul campo sequestrato alla ‘ndrangheta.
BUFFON: ESSERE QUI ERA UN DOVERE MORALE
“E’ un segno, e’ il potere dei segni contro il potere della mafia – sono state le parole del fondatore di ‘Libera’ – E’ una presenza che ha grande valore per questi ragazzi, vedere arrivare gli azzurri qui per dare dei calci alle mafie e’ fondamentale. Mi fa piacere che Abete e Prandelli abbiano accolto subito la mia proposta e la loro presenza e’ un segno importante per questi ragazzi, anche se la lotta alla mafia ha bisogno di politiche sociali, di percorsi educativi, ha bisogno di lavoro. Questi giovani non vogliono essere presi in giro, bisogna dare continuita’ a tutto questo”. Don Ciotti, pur sottolineando che la lotta alla criminalita’ organizzata deve essere radicata nel territorio, ribadisce che “la vera lotta si fa a Roma, con le leggi giuste, con gli interventi giusti, meno parole e piu’ fatti” e “lo sport puo’ dare un contributo al cambiamento, bisogna mettere in fuorigioco le mafie anche se non e’ semplice”.
Il campo di Rizziconi e’ stato costruito su un terreno che la magistratura ha confiscato nel 2003 nel quadro di una larga inchiesta contro la ‘ndrangheta nella zona di Gioia Tauro. Su quell’impianto, grazie all’impegno del comune e di don Pino De Masi, animatore di Libera sul territorio, e’ nata una scuola calcio frequentata oggi da oltre 100 ragazzi tra i 6 e i 14 anni e quella di oggi e’ stata la terza inaugurazione visto che alle due precedenti sono seguiti interventi della ‘ndrangheta che ha devastato il campo per evitare che fosse destinato a un uso sociale. “La Nazionale e’ sempre un simbolo ed e’ importante che attraverso le iniziative della Nazionale si trasmetta un sistema di valori, si trasmettano dei messaggi positivi – il pensiero di Abete – La Nazionale ha voluto testimoniare con la sua presenza la vicinanza alla battaglia per la legalita’, una battaglia di valori che coinvolge tutti noi”, ha aggiunto il massimo dirigente della Federcalcio, che si e’ impegnato a dare seguito all’iniziativa di oggi “nei modi che riterremo piu’ funzionali”.
Con gli azzurri c’era anche Rino Gattuso, calabrese doc, che in attesa di rientrare in campo e’ voluto essere vicino ai suoi colleghi e alla sua gente. “Rino rappresenta l’immagine della Calabria bella, vogliosa di fare, affezionata ai suoi valori e che ha grande speranza per il futuro”, ha detto ancora Abete. Sul campo da calcio a 5 gli azzurri si sono poi divertiti e hanno divertito il pubblico accorso sugli spalti e com’era facile immaginare uno dei campioni piu’ celebrati e’ stato Mario Balotelli, tra i simboli della nuova Italia di Prandelli. “Mario ha qualita’ eccezionali e fa piacere che lui abbia fatto il primo gol in Polonia e che sia circondato dall’affetto, dalla fiducia, dalla simpatia non solo di Prandelli ma anche di tutta l’opinione pubblica italiana”, il commento di Abete. Prima di ripartire per Roma l’invito del ct azzurro alla popolazione locale a non mollare, “non siete soli”, le parole di Prandelli che proseguira’ nella Capitale la preparazione all’amichevole con la Celeste. Una sfida di prestigio, certo, ma la partita piu’ importante la Nazionale l’ha gia’ vinta.(AGI)