Non è una “nave dei veleni”: il relitto affondato al largo di Cetraro, era una nave passeggeri, la Catania, affondata durante la prima guerra mondiale, nel 1917. Alcune indiscrezioni avevano anticipato i risultati oggi confermati dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in una conferenza stampa congiunta con il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.
La nave passeggeri Catania, ha spiegato il ministro Prestigiacomo, fu costruita a Palermo nel 1906 e silurata nel corso della Grande Guerra da un sommergibile tedesco il 16 marzo 1917. Per il procuratore Grasso il caso è chiuso, “perché le indagini hanno accertato che non ci sono elementi di radioattività né di inquinamento nel raggio di tre chilometri intorno alla nave”.
Grasso ha detto che “da quando è iniziata questa vicenda c’è stata una vittima, la zona di Cetraro, più in generale la Calabria perché i pescatori hanno smesso di pescare e gli albergatori sono preoccupati per la prossima stagione e tutta la popolazione non sa se potrà mangiare il pesce. Oggi arriva finalmente una risposta precisa che respinge le insinuazioni”.
“Il caso del relitto di Cetraro è chiuso ma quello dell’inquinamento, in generale, della Calabria è sempre aperto” ha detto il procuratore nazionale antimafia, aggiungendo che “serve certo un programma organico di interventi, per la Calabria, per accertare se vi è necessità di bonifiche alle quali procedere con risorse adeguate”.