Se la multa non viene notificata entro 60 giorni è nulla. È l’ultima clamorosa novità introdotta nel codice stradale approvato dall’aula di Palazzo Madama. Fino a ieri l’amministrazione aveva tempo fino a 150 giorni per la notifica, ora i tempi sono più che dimezzati. Non è esagerato ipotizzare che allo stato attuale delle cose la maggioranza delle multe non verrà notificate in tempo.
Non stupisce quindi che il relatore del ddl, il senatore Angelo Maria Cicolani, abbia ricevuto le congratulazioni da parte di molte associazioni di consumatori e sia candidato a diventare il nuovo idolo degli automobilisti. «Si tratta di una norma che va a tutela del cittadino – spiega Cicolani -. Poniamo che io entri nella zona a traffico limitato nella convinzione che a quell’ora sia lecito mentre non lo è. Continuerò a commettere quella stessa infrazione e a prendere multe una dietro l’altra in modo inconsapevole fino a che non mi arriverà a casa la notifica. Dunque prima arriva meglio è».
L’accorciamento dei tempi metterà in difficoltà le amministrazioni locali ma Cicolani sottolinea che tocca agli uffici preposti darsi da fare. «Il miglioramento tecnologico deve anche essere a servizio del cittadino – insiste il senatore del Popolo della libertà -. La sanzione resta, non c’è esenzione. Si chiede però maggiore efficienza da parte dell’amministrazione». Un principio che ricadrà su tutte le sanzioni «remote» che oramai sono la maggioranza.
Luigi Marucci responsabile nazionale dell’Ospol, l’Organizzazione sindacale delle polizie locali, conferma: sarà una débâcle. «Già adesso con i 150 giorni di tempo in una città come Roma abbiamo gli uffici del giudice di pace intasati da migliaia di ricorsi – spiega Marucci -. E quasi tutti i ricorsi riguardano proprio la notifica che deve essere perfetta in tutti i suoi aspetti, basta una virgola sbagliata per contestare la sanzione. Con la metà del tempo a disposizione i cittadini saranno decisamente avvantaggiati». Marucci sottolinea come al momento gli uffici che si occupano delle notifiche non siano assolutamente in grado di fronteggiare la riduzione dei tempi. «Dovranno adeguarsi, potenziare il servizio ma per il momento semplicemente non ce la faranno», ammette Marucci.
Nel 2009 , informa l’Aci, soltanto il 60 per cento delle multe è stato pagato nei termini di legge previsti, nel 36,5 per cento dei casi i Comuni si sono dovuti attivare per riscuotere con complicate prassi burocratiche. La media nazionale delle multe pagate regolarmente scende vertiginosamente al sud. A Catanzaro ad esempio soltanto il 10 per cento paga nei termini.
Sempre sul fronte multe il codice varato ieri contiene anche un’altra novità. I proventi delle sanzioni per eccesso di velocità andranno per il 50 per cento ai proprietari delle strade e al 50 per cento agli enti locali. Gli introiti derivanti dalla multe andranno destinati alla manutenzione stradale, alla polizia e a campagne di sicurezza stradale.
Oltre al giro di vite sulle minicar e al test antidroga obbligatorio per i neo patentati viene previsto anche un patentino per i motorini 50. Buone notizie per i ciclisti: l’obbligo di indossare il casco riguarderà soltanto i minori di 14 anni ed in caso di infrazione compiuta in sella ad una bici si pagherà la multa ma non verranno decurtati i punti dalla patente. Soddisfatti pure gli animalisti perché si prevede l’esenzione dalla multa se si corre in auto per portare il cane o il gatto dal medico.
Il testo andrà alla camera per l’ultimo e definitivo passaggio. Il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, esorta Montecitorio a far presto per dare «agli automobilisti italiani un quadro di riferimento normativo per una mobilità più sicura».
Francesca Angeli
ilgiornale.it