La giunta comunale, presieduta dal sindaco Rosario Olivo, ha sentito la relazione dell’assessore all’urbanistica, Giuseppe Soriero, sullo stato di procedura per la redazione del Psc(Piano strutturale comunale), d’intesa con l’assessore all’avvocatura, Aldo Stigliano Messuti. La relazione esposta dall’assessore Soriero, ha fatto riferimento al rapporto tecnico predisposto dal dirigente dell’Unità di progetto risorse finanziarie esterne, Biagio Cantisani, che era stato verificato con il dirigente del settore, Gabriella Celestino. Dalla relazione dell’Assessore all’urbanistica emerge che il protrarsi inevitabile del contenzioso in atto, per i suoi prevedibili affetti a catena, comporta la possibilità effettiva di essere inadempienti nei confronti delle tempistiche individuate dall’art 65 legge 19/02.
L’esecutivo, quindi, considerata la necessità di dover dare concreto impulso alla predisposizione del Psc, atteso che il dilatarsi dei tempi, anche di avvio delle procedure per la redazione del Piano, avrebbe inevitabili riflessi sulla già precaria economia del territorio , nonché sull’attuazione degli altri atti amministrativi correlati. La giunta ha quindi espresso una delibera di impulso al dirigente Biagio Cantisani per predisporre ogni necessario provvedimento per procedere alla revoca in autotutela del bando relativo al Psc comunale e di tutti gli atti connessi, previa comunicazione di avvio del procedimento ai sensi della legge 241/90, nei confronti di tutte le Ditte interessate. A conclusione della riunione, il sindaco Rosario Olivo a nome della giunta ha espresso il seguente commento politico:
“La delibera di indirizzo, approvata dalla Giunta Comunale, relativa alle procedure di elaborazione del PSC esplicita quanto già l’Amministrazione comunale ha esposto nell’ultimo Consiglio Comunale: la volontà di accelerare il percorso di pianificazione del territorio della Città di Catanzaro, rispettando le scadenze indicate dalle leggi nazionali e regionali, dal Piano casa al Piano spiaggia, alle convenzioni edilizie approvate.
Sono atti esemplari di un rapporto qualificato tra pubblico e privato, nell’interesse generale della comunità urbana e di tutti i cittadini. Sono atti approvati all’unanimità, sulla base di un lavoro prezioso svolto dalle commissioni competenti e dai contributi interessanti forniti dalle forze sociali, imprenditoriali e professionali, nel corso della consultazione che ha preceduto le decisioni del Consiglio.
Sulla base delle indicazioni pervenute dal Consiglio – accelerazione di tutte le pratiche giacenti; verifica della qualità architettonica, da parte dell’Ufficio del Piano già costituito, con scadenza addirittura indicata in termini di 15 giorni e che il raggiungimento di tali obiettivi richiede, in tempi rapidi, l’aggiornamento degli indirizzi urbanistici relativi a vaste aree del territorio cittadino – per consentire il celere raggiungimento degli obiettivi indicati, la Giunta Comunale ha valutato la necessità di superare la situazione determinata dal contenzioso in atto tra i gruppi professionali di indubbio prestigio che però, oggettivamente, rischia di rallentare l’azione amministrativa anche per un possibile effetto a catena.
Il Sindaco e la Giunta, consapevoli delle richieste assillanti di tanti settori della Città che non possono attendere oltre una decisone doverosa sull’utilizzo del territorio, con l’assunzione di questa delibera di impulso, auspicano che tutti sappiano cogliere lo spirito di una decisione che intende aprire una fase nuova nel rapporto tra l’Amministrazione comunale e le energie culturali e professionali, nell’interesse esclusivo dell’intera collettività.
A margine dei lavori della giunta, l’assessore alle partecipate, Giuseppe Marcucci ed il suo omologo al patrimonio, Domenico Iaconantonio, riferendosi ad alcuni interventi sulla stampa circa l’idoneità ad uffici dei locali di viale de Filippis, hanno voluto precisare che “la giunta ha determinato che le società partecipate vanno sistemate nei locali di viale de Filippis inseriti nel patrimonio comunale nell’ambito della soluzione della vicenda “Parco Romani”. Locali che in precedenza hanno già avuto una destinazione d’uso ad uffici tant’è che hanno ospitato uffici della regione e del Medico Credito”.