VICO EQUENSE – L’incoscienza della matricola, tanto entusiasmo e un ambiente ancora incredulo per il traguardo raggiunto. Il ritratto della felicità calcistica di quarta serie è il Vico Equense, che si affacciato al suo primo campionato tra i professionisti con la consapevolezza di non avere niente da perdere. Una squadra che fino a otto anni fa giocava in Prima Categoria e che nel 2003-2004, dopo la fusione delle tre società calcistiche della cittadina campana, esordì in Eccellenza, categoria conservata fino alla storica promozione in serie D del 2008. Quella tra i professionisti è avvenuta invece a tavolino, nel mese di luglio, nonostante la sconfitta in finale play-off con la Nocerina.
IL MIRACOLO DI FERRARO – Il miracolo Vico va cercato, probabilmente, nella lungimiranza delle società e dell’Amministrazione al tempo della fusione. L’entusiasmo del patron Savarese ha fatto il resto negli ultimi anni, quelli del doppio salto in avanti. Un miracolo anche dal punto di vista tecnico se si pensa che nell’aprile del 2008, data della prima promozione in D, in campo c’erano 7/11 della squadra che oggi si appresta a entrare nel tempio del “Ceravolo”. E l’allenatore è sempre lui, Giovanni Ferraro, ex calciatore dell’Avellino, scelto da Savarese e artefice dei successi campani. Il suo nome era stato accostato a diverse squadre di Prima e Seconda Divisione, ma alla fine è rimasto a Vico dove ha costruito un capolavoro.
UNA SQUADRA “ECCELLENTE” – Inutile dire che l’amalgama della squadra è praticamente perfetta. Questi ragazzi giocano insieme da due anni e stupiscono. L’anno scorso hanno ceduto solo alla corazzata costruita a Siracusa da Auteri. Il Vico ha chiuso con la miglior difesa della categoria che regge anche in questo inizio di stagione tra i professionisti. I campani, infatti, hanno subito solo due gol nelle prime cinque partite. Il reparto offensivo, invece, che poggia sulla coppia Donnarumma-Napoli sostenuta da Trapani (lo stesso tridente che giocava in Eccellenza), non sembra all’altezza della categoria. Il Vico è ancora a caccia del primo successo, dopo i 4 pareggi e la sconfitta di misura a Brindisi. L’unico gol realizzato porta la firma di Trapani. Il forte legame col Sorrento ha portato al ritorno di Chiariello e Lupico, oltre all’arrivo del francesino Hodza, una delle tante scoperte dell’Udinese.
MODULO PARTICOLARE – Ferraro adotta un sistema di gioco (il 3-4-1-2) molto in voga qualche anno fa e oggi accantonato. Oltre al tridente, a centrocampo gli stantuffi sulle fasce sono Gargiulo e Loreto con Violante e l’argentino Burgos coppia centrale. La difesa a tre è imperniata su Cinque, con Scognamiglio e il 19enne Chiariello ai lati. La porta è difesa da Munao, giovane e bravo, che domenica scorsa ha fermato la Cisco parando un rigore al capocannoniere Ciofani. In vista del Catanzaro, Ferraro ritroverà il mediano Armellino, che ha superato i problemi alla schiena e potrebbe prendere il posto di Chiariello, con Burgos spostato in fascia destra e Gargiulo arretrato in difesa.
PROBLEMA STADIO – Manca solo un tassello per completare il puzzle della favola-Vico: riuscire a giocare nel proprio stadio. Il piccolo “Massaquano” è inadeguato per i campionati professionistici. La squadra azzurro-oro ha trovato casa a S. Antonio Abate, dove però ha scarso seguito di pubblico. Proprio in questa settimana il patron Savarese ha incontrato Macalli per sensibilizzarlo sulla vicenda e chiedere una deroga. Il Presidente della Lega Pro disporrà un sopralluogo. I dirigenti del Vico sperano, confidando nel fatto di avere ospitato grosse tifoserie anche l’anno scorso senza che ci fossero mai problemi d’ordine pubblico o divieti del CASMS. A Macalli, come spesso accade, l’ultima parola. Il Vico merita di vivere questo sogno nella sua tana in sintetico.
PROBABILE FORMAZIONE (3-4-1-2) – Munao; Gargiulo (Chiariello), Cinque, Scognamiglio; Burgos (Gargiulo), Armellino (Burgos), Violante, Loreto; Trapani; Donnarumma, Napoli. All. Giovanni Ferraro.