Alla grande abbuffata di gol culminata con la vittoria interna alla prima di campionato contro il Barletta, si è contrapposta la dieta forzata in terra laziale mal sopportata da Ciccio Cozza e dai suoi uomini che avevano tutte le intenzioni di regalare il bis ai numerosi supporters giunti da ogni dove in quel di Latina.
Forse il timore di poter subire troppo, ha condizionato oltremodo le scelte dell’allenatore e l’atteggiamento degli undici scesi in campo, tanto è vero che a fine primo tempo lo stesso Squillace, intervistato dai giornalisti di Sport Italia, si lasciava scappare un commento positivo all’andamento della prima frazione di gara. Il giallorosso sottolineava il timore di cui sopra, gratificandosi per il fatto che la squadra non aveva fino a quel punto subito gol. A fine gara, Ciccio Cozza, dopo avere educatamente salutato i tifosi che lo acclamavano, a testa china, sferrava un calcione all’indirizzo del tabellone pubblicitario nell’intento di scaricare tutta la rabbia per una gara nata male e finita peggio.
Con un potenziale d’attacco come quello che possiede, il Catanzaro non può permettersi il lusso di temere alcunché, ma nel modulo applicato dal mister giallorosso, lo stesso centrocampo che in casa aveva balbettato in fase di filtro, in trasferta ha palesato evidenti limiti anche in fase di costruzione del gioco. Più di una volta anche il buon Carboni si è dovuto sacrificare e arretrare oltre la linea di centrocampo per andare alla conquista di palloni giocabili che latitavano in fase d’attacco. Le note positive sono rappresentate dal solito Sirignano (autentica roccaforte della difesa) e da un Pisseri che ha palesato sicurezza tra i pali, esibendosi anche in qualche difficile intervento dalla distanza.
Certo è che non bisogna eccedere nel pessimismo dopo il primo stop stagionale, ma da un’analisi serena, è più che evidente che il centrocampo giallorosso debba ancora amalgamarsi al meglio e il tecnico che conosce a menadito gli uomini a propria disposizione, dovrà ingegnarsi al fine di ottimizzare i tempi e mettere il più possibile fieno in cascina. Il prossimo avversario, il Benevento di Oreste Vigorito che da qualche stagione tenta il salto in “B”. La squadra campana costituirà un banco di prova importante per testare le ambizioni e le possibilità del Catanzaro edizione 2012/2013.
Occorre rimuovere Latina per pensare positivo e tesorizzare l’esperienza fatta, senza portare con se le scorie di timori infondati. L’esperienza a tal riguardo insegna. Il Catanzaro 2003/2004 di mister Braglia, steccò malamente la prima in trasferta a Lanciano e i vari Ferrigno e Briano fornirono contro gli abruzzesi una prestazione non proprio confortante. Quello stesso centrocampo rappresentò il vero punto di forza della promozione in B a fine stagione. In questo dovrà essere brava anche la tifoseria al fine di conferire a tutto il team la giusta serenità, in quanto c’è ancora molto lavoro da fare anche al fine di inserire al meglio gli ultimi arrivi. Cambio del modulo? Riposizionamento degli uomini? Qualcosa il mister, che peraltro ha già palesato le sue indiscusse doti di tecnico e motivatore, dovrà fare.
Ed intanto a Latina, tra tubi innocenti e zone di pre filtraggio un po’ troppo mobili, la Società nerazzurra ha ottenuto l’agibilità del Domenico Francioni. Misteri d’Italia. A Catanzaro per ottenerla, si è costruita la muraglia cinese pre-Ceravolo e per la palazzina che ospiterà tutti i servizi, dopo i ringraziamenti di Giuseppe Cosentino in fase di conferenza stampa post Barletta, attendiamo fiduciosi. Chi ha tempo non aspetti tempo… in tutti i sensi… Il Perugia lo ha capito e si propone già in vetta alla classifica. Ma il campionato è ancora pieno di insidie per tutti e per non sbilanciarsi in analisi errate, sarà più saggio attendere.
Giuseppe Mangialavori