Detta cosi sembra quasi che lo sport sia un optional. Chissà cosa ne pensano gli abitanti del quartiere Corvo per i continui lavori al palazzetto dello sport che rischia di restare chiuso a tempo indeterminato. Per informazioni si può contattare l’assessore Gatto il cui numero di telefono è stato brillantemente scritto su un muro. D’altronde i cittadini avranno pur diritto a chiedere informazioni. Ma la nostra città vive anche di sport agonistico con esempi eccellenti e invidiabili. Ad esempio la squadra del quartiere Pontegrande si gioca la promozione in prima categoria contro il Real Botricello. Facciamo tutti il tifo per i nostri ragazzi di Pontegrande e facciamo il tifo anche per il palazzetto. In entrambi i casi la chiave è ambire a un traguardo.
Il forte vento che ha sferzato i tre colli non ha impedito a Massimeddru u nostru di tornare a sorridere e farci sorridere. Per un disguido tecnico tattico non è stato possibile conferirgli la cittadinanza onoraria, ma soltanto le simboliche chiavi della città. Beh dai mica siam qui a guardare il pelo nell’uovo. …ho sempre detto di essere nato a Camerino, provincia di Catanzaro. Applauso per O’Rey e applausi anche per la guida spirituale monsignor Ciliberti che forse non aveva i piedi di Materazzi, ma di certo non si è mai sentito uno straniero nella sua squadra: la nostra città. Scarsa la presenza della tifoseria …e che volivi portare trentamila tifhosi alu comuna? In questo caso la chiave pesa circa due kili, come due sono i fallimenti da nascondere. L’omaggio doveroso, per la serie non è mai troppo tardi, diventa un perfetto colpo di coda.
Terza vittoria in campionato per il Catanzaro che quest’anno ha fatto un po’ da sparring partner. Le aquile continuano a prenderle anche se ogni tanto si tolgono qualche sassolino dalla scarpa mostrando grinta e carattere. Purtroppo non basterà a salvarci da un destino terribile e allora che si fa? Ma un bel bagno a mare, ovvio. Enrico e Sasà freschi freschi di padania hanno battezzato le freddissime acque della costa jonica al grido di W l’Italia. Anche loro si sono inventati un modo per godersi una giornata di mare: ci facciamo il bagno ad aprile quando non c’è nessuno. Sarà stato perchè la panzetta da salame era decisamente overboard? Difficile dirlo, di sicuro qualche rotolo extra si è intravisto dalle parti del quartiere Sala dove un nutrito gruppo di scapoli e ammogliati ha ripercorso le orme del secondo tragico Fantozzi dando vita a una partita incerta fino a mezz’ora dopo la fine delle ostilità, roba da far diventare un albino l’estroso arbitro Moreno, famoso tra le altre cose anche per i suoi 12 minuti di recupero. In questi casi la chiave è, simpaticamente, il coraggio.
Passato il tempo dei bilanci, tutti si chiedono cosa sarà del futuro. Il desiderio unanime è quello di presentarsi tonici e in perfetta forma al prossimo appuntamento sportivo. Vogliamo ambire a un traguardo e spazzar via, con un colpo di coda, tutti i problemi di questi anni. Nell’attesa ci facciamo coraggio o ci diamo coraggio? Probabilmente faremo entrambe le cose, come è ormai nostra abitudine da decenni.
Ma siamo sazi e mai stufi del “Catanzaro che fu”. Vogliamo un futuro dignitoso, questa è la chiave.
Davide Greco