La camera ha approvato la legge elettorale cosiddetta Italicum con 365 voti favorevoli, 156 voti contrari e 40 astenuti. La legge ora passa all’esame del senato.
Cosa prevede la legge:
- La ripartizione dei seggi sarà su base provinciale. I collegi saranno 12o. Il paese sarà diviso in piccole circoscrizioni.
- Non ci saranno preferenze, ma liste bloccate brevi.
- È previsto un premio di maggioranza (fino a 340 seggi) per il partito o la coalizione che vincono al primo turno con il 37 per cento dei voti. Altrimenti si va al ballottaggio tra i due partiti che hanno preso più voti. Chi vince il ballottaggio ottiene il 53 per cento dei seggi, mentre gli altri seggi sono attribuiti proporzionalmente alle altre forze politiche che hanno superato lo sbarramento.
- Lo sbarramento è fissato all’8 per cento per i partiti che corrono da soli, al 4,5 per cento se sono coalizzati.
- In ciascun collegio i partiti presentano liste bloccate corte, che prevedono da tre a sei candidati. Non si esprimono preferenze: i seggi sono assegnati seguendo l’ordine di lista.
- Ogni candidato si può presentare al massimo in otto collegi.
- Forza Italia, Partito democratico e Nuovo centrodestra hanno accettato di convergere su un emendamento presentato dai deputati del Pd Alfredo D’Attorre e Giuseppe Lauricella. L’emendamento prevede che la riforma elettorale si applichi solo alla camera. Al senato resterebbe in vigore un sistema proporzionale puro, senza premio di maggioranza su base regionale e con voto di preferenza. In attesa che il senato sia trasformato in un organo consultivo o sia abolito dalle riforme costituzionali.