Io dico seguitando

La Calabria, il Mare e … Massimo Palanca!

Rubrica del martedì curata da Gennaro Maria Amoruso

 

Cari amici e tifosi giallorossi,
riprendiamo l’appuntamento settimanale con questa rubrica di pensieri sparsi e
di idee in movimento.

Questa domenica il campionato
riposava e gli spunti pallonari erano davvero pochi. Cosa raccontare a questo
Popolo del web perso per la causa delle Aquile? Cosa narrare a questi attenti
lettori?

L’idea arriva da un viaggio in
Calabria, fatto in uno strano fine settimana a cavallo fra novembre e dicembre,
niente Catanzaro, niente partita e corsa allo Stadio, solo una dimensione
intima e familiare.

Sono questi i momenti che ti
fanno più pensare, che rallentano il tempo e le tue frenesia.

Tornando al week end appena
concluso, ti sembra di essere davanti al prologo delle vacanze natalizie.

Tornare a casa, per chi vive
fuori, è sempre un’esperienza unica e rigenerante, ogni volta scopri un
particolare o un aspetto della Tua Terra che prima ti era sfuggito.

Magari te ne accorgi facendo un
giro in automobile, quando prendi la prima buca ti incavoli, alla seconda la tua
incazzatura scema, alla terza il tutto ti appare come un simpatico avvallamento
del terreno e il suo rumore ti fa sorridere dolcemente. Il traffico,
chiamiamolo così, scorre adagio, qualcuno ti suona, certamente lo fa per
salutarti e quel rumore che in una grande città ingenerebbe nevrosi qui ti
appare come il dolce canto di un uccellino.

Questa è la nostra dimensione,
questa è la dimensione della Calabria e della Sua Gente.

E poi il mare…il nostro splendido
mare. Che spettacolo, che emozioni!

Ti si para dinnanzi una giornata
tersa con tanto sole, che solo ad immaginarla ti commuovi. Il mare è di un blu
profondo come gli occhi di un bambino, ogni tanto sale un po’ di spuma e ti
pare che sbuffi. La sabbia è bianca ed il sole la illumina sempre più, la
natura ti impressiona, è tutto così incantevole che un po’ ti intimorisci.

Ci vivresti sempre in un posto
come questo, in un luogo dove il minuto procede lentamente, come se le lancette
fossero bloccate. Il tempo talvolta sembra essersi fermato, ci sono ancora
angoli che resistono allo sfrenato modernismo.

Ti torna alla mente la tua
passione, distratto trovi scritte sui muri che risalgono a tanti anni fa e che
ti fanno tornare indietro nel tempo. Leggi che si inneggia ad Edy Bivi o a
Borghi, ad un glorioso passato che ti auguri torni al più presto.

Inspiri profondamente e ti riempi
i polmoni dell’odore della tua città, ogni casa trasuda storia, ogni angolo
racconta un passato fatto di tutti i giorni, di semplice quotidianità.

Prosegui nella tua passeggiata,
sei rapito dai tuoi pensieri, ancora una volta sei consapevole che il tuo cuore
non si è mai mosso da qui e che nel tuo sangue scorrerà per sempre questa
terra.

Ti ridesti dal tuo torpore,
all’improvviso lo vedi scendere da un autovettura, come sempre tiene un borsone in
mano, alza la testa per guardarti,  la
camminata è sempre la stessa, la sua andatura è lenta ma sicura, dribbla due
passanti e te lo trovi davanti.

Ecco la vera Storia che cercavi,
colui che ha riempito la tua gioventù e che ha dato gioie ad un intero Popolo.

I tuoi occhi cadono sui suoi
piedi, potrebbe colpire in qualsiasi momento questo Magico trentasette ed
invece ti accoglie con un caloroso saluto.

Con l’immaginazione torni
indietro, davanti a te c’è Lui, colui che ti fatto sognare durante
l’adolescenza, con quel capello riccio ora venato da qualche striatura bianca
che lo rende sempre più affascinante.

Lo saluti, lo abbracci, come se
volessi farlo per tutti quanti coloro che ti leggono.

Si parla, si ride, si scherza.
Pensi al futuro ed a questo strano incrocio con il passato, ti accorgi che non
hai più quattordici anni, hai davanti a te la persona per cui ti spellavi le
mani, l’uomo che una curva intera ha incoronato come Suo Imperatore.

Più lo conosci e più sei
consapevole della sua modestia e della sua semplicità, virtù che hanno
solamente i Grandi. Lo saluti con una stretta di mano, una stretta forte e
vigorosa come una sua punizione. Prende l’ascensore e mentre questo si chiude
il suo baffo ti lascia con un sorriso, tagliente come un tiro da calcio
d’angolo.

Ti abbiamo sempre nel Cuore caro
Massimo, consapevoli di quello che ci hai regalato e delle tue immense qualità
di uomo. Grazie per quello che hai fatto e che farai per Noi ….Stirpe
Giallorossa.

 

Si torna al presente ed al quindici
giugno, l’Acireale ha vinto una finale. Sul campo domenica qualcuno vendicherà
lo smacco di qualche mese fa. Nessun confronto o astio con in simpatici acesi,
i loro dieci minuti di serie B non sono per nulla paragonabili con la Nostra
Storia.

Anche per loro vale il principio
secondo cui deve ristabilirsi l’ordine naturale delle cose, annientiamoli!!!

Giallorosso per Sempre!

Gennaro Maria Amoruso (Harp)

Chi volesse suggerirmi argomenti,
segnalarmi temi o dissentire sulle mie parole può farlo all’indirizzo e
.mail gennaro@uscatanzaro.net

 

Autore

Redazione

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