Lo spettacolo “Jesus Christ Superstar”, prodotto dalla Planet Musical Italy, arriva al Politeama di Catanzaro con un allestimento di grandissimo livello artistico. Il cast vede impegnate diverse star della musica leggera italiana: Mario Venuti sarà Pilato, Simona Bencini la Maddalena, Matteo Becucci (vincitore di X Factor 2) Giuda. Il protagonista nel ruolo del titolo è Paride Acacia. Con Orchestra dal vivo e 30 elementi in scena è interamente cantato in lingua inglese. Si tratta del Musical più famoso mai rappresentato in Italia e che ha cambiato la Storia del Teatro Musicale italiano. Narra l’ultima settimana di vita di Cristo in chiave rock. La commistione di argomento religioso, punto di vista laico e musica Rock, lo rende un evento trasversale che unisce in platea un pubblico vasto e variegato.
Nessun altro Musical italiano in lingua originale vanta record di tenitura così lunghi: 11anni consecutivi di programmazione nelle stagioni dei Teatri italiani dal 1995 al 2006. Questa versione è stata l’unica al mondo ad avere ottenuto un riconoscimento ufficiale dalla Santa Sede in occasione del Giubileo dell’Anno 2000. In quell’anno ad interpretare il ruolo di Giuda fu il mitico Carl Anderson, interprete di Giuda nel Film di Norman Jewison del 1973. Ha già incontrato il favore di oltre un milione di spettatori e vanta al suo attivo già tre diverse edizioni con 18 Regioni toccate e più di mille rappresentazioni.
Il Regista Massimo Romeo Piparo è senza dubbio uno dei più illustri rappresentanti del genere Musical in Italia. Le coreografie sono di Roberto Croce e la direzione musicale di Emanuele Friello. Prima della rappresentazione verrà presentato un film-documentario di 30’ sulla presenza del compianto Carl Anderson nella produzione italiana dal 2000 al 2002 con immagini inedite in anteprima che lo ritraggono alle prese col personaggio di Giuda.
“Ogni sera – osserva Massimo Romeo Piparo – si rinnova il magico rito che ci restituisce l’idea di un mito eterno. Il suo confronto con la stessa ragione di essere: da un lato il popolo, dall’altro chi lo governa. Tutti nel contempo artefici e vittime di un tradimento commesso per amore da chi “vive per la morte” e il cui ruolo si compirà solo quando, abbandonata la veste istituzionale di custode di un sodalizio di vita, offrirà e procurerà per sé la morte.
Un mito eterno per un popolo che ancora oggi non ha smesso di subire il proprio martirio ma ha visto moltiplicarsi la serie di martìri diretti o indiretti: si continua a morire perché altrove, in questa terra, è deciso così. Non cercate di trovare segni in questa messinscena, né confronti con epoche, fasi storiche: c’è l’eterno, intramontabile senso di angoscia per una umanità che da sempre elegge i propri messia per poi mandarli al martirio, crea i propri miti per poi distruggerli, professa la propria ideologia per prontamente rinnegarla”.