Con riferimento all’ipotesi dell’apertura di una sede distaccata dell’I.I.S. Vittorio Emanuele II di Catanzaro (la gloriosa e storica “Scuola Agraria”) nel Comune di Sellia Marina, intendiamo prendere posizione perché, come parte politico-istituzionale, riteniamo il fatto di interesse pubblico e collettivo. È bene, intanto, ricordare come la Scuola Agraria sia, da sempre, una realtà tra le più belle e importanti di tutta la Calabria, grazie ad una struttura, fisica e umana, da sempre vanto per la nostra Comunità. La Scuola, dal 1875, grazie ad una rete di rapporti, crescente e consolidata, con il tessuto produttivo dell’intera provincia ed oltre, ed importanti strutture laboratoriali di alto livello tecnico-educativo, e grazie all’opera di Dirigenti e Docenti illuminati, collaboratori e alunni volenterosi e affezionati, è cresciuta costantemente.
Quando si parla della Scuola Agraria, perciò, è bene tenere sempre presente che si affronta un pezzo della Storia di Catanzaro e della Calabria intera. Fatta questa opportuna e doverosa premessa, intendiamo schierarci apertamente a fianco di quanti – centinaia tra docenti, collaboratori scolastici, studenti, semplici cittadini, e l’Ordine dei Dottori agronomi e forestali della Provincia di Catanzaro, rappresentato dal Segretario Dott. Alberto Carpino – stanno, in queste ore, manifestando preoccupazione e contrarietà all’ipotesi di un distaccamento.
Dal punto di vista Istituzionale, riteniamo che la realizzazione di tale ipotesi comporterebbe, intanto, una eventualità assolutamente negativa per il Capoluogo, e non solo; comporterebbe, anche e soprattutto, l’indebolimento sostanzioso di un pezzo di Storia cittadina e regionale, e sarebbe contrario a qualsiasi logica di carattere politico-amministrativo, e relativamente all’organizzazione didattica sul territorio e alla formazione.
Non sono convincenti e sostenibili le tesi che giustificherebbero tale ipotesi con minori costi di trasporto, o crescita numerica degli alunni e delle classi (non supportata da alcuno studio demografico e che, anzi, giustificherebbe il rafforzamento della Sede centrale, e non il suo scorporamento). I costi necessari per l’allestimento di una nuova sede sarebbero, anzi, a carico della Comunità, e certamente sottratti al potenziamento della Sede centrale, delle sue strutture, dei suoi laboratori. È bene precisare che non si tratta, soltanto, di difendere le prerogative del Capoluogo; si tratta di difendere la forza e l’unità di una intera Provincia, che ha tutto da guadagnare dal rafforzamento della Scuola Agraria di Catanzaro, e non dalla creazione di una sede distaccata a meno di 30 km dal Capoluogo.
Intendiamo, quindi, prendere posizione manifestando netta contrarietà contro questa ipotesi illogica e sbagliata (che tra l’altro verrebbe a creare un significativo precedente), e valuteremo tutte le iniziative di carattere politico-amministrativo per difendere tale posizione.
La Storia ci ha insegnato sempre, soprattutto in Calabria, come molte debolezze non creino una forza.