Intervistiamo

Intervista doppia: Cosentino-Mascaro

Aspettando la partita di domenica, i due presidenti si raccontano sulle pagine di Puntonet. Obiettivi, ansie, sogni di due numeri uno del calcio calabrese
Intervista doppia: Mascaro-Cosentino

Mancano due giorni al derby. Vigor Lamezia-Catanzaro torna a essere una partita che conta, vista la situazione di classifica, nonostante si giochi come sempre in quarta serie. Alla vigilia, UsCatanzaro.net propone ai suoi lettori questa intervista doppia ai presidenti delle due società. Due uomini che vengono da storie e da territori diversi, ma che coraggiosamente hanno deciso di lanciarsi e di rischiare in un mondo, quello del calcio, che lo stesso Paolo Mascaro, presidente della Vigor, non esita a definire “marcio”.

Mascaro è un avvocato lametino di successo, capace di coagulare in questi ultimi anni intorno alla società biancoverde alcune delle forze imprenditoriali della città della Piana. Giuseppe Cosentino è arrivato come salvatore della patria giallorossa la scorsa estate, mentre il Catanzaro era sull’orlo della scomparsa dai professionisti, a seguito del secondo fallimento in 5 anni. Il presidente giallorosso si è trovato subito solo in quest’avventura e in questa intervista non risparmia qualche frecciata agli imprenditori catanzaresi.

Entrambi si sono prestati volentieri al gioco proposto da UsCatanzaro.net. Con squisita gentilezza e orgoglio lametino Mascaro, come un fiume in piena carico d’entusiasmo Cosentino. Lanciando un messaggio positivo in vista della sfida di domenica: “Deve essere solo una giornata di sport”.


 

UsCatanzaro.net: Presidente, che idea si è fatto del suo collega-rivale di domenica?

Paolo Mascaro: Ho incontrato più volte Cosentino e l’ho anche sentito un paio di giorni fa. C’è un ottimo rapporto. Credo che rappresenti il giusto mix di passione, competenza e professionalità.
Giuseppe Cosentino: Una persona seria, competente, per bene. Mi piacerebbe che noi arrivassimo primi e loro secondi o viceversa, per centrare insieme la promozione. Sarebbe davvero una bella cosa per la Calabria.

 

Mi dica una cosa o un giocatore che toglierebbe alla società o alla squadra avversaria

PM: Non voglio togliere nulla al Catanzaro. Credo nelle armi della Vigor e spero che domenica le sfrutti al massimo.
GC: Non dobbiamo togliere, nè invidiare niente a nessuno. Loro hanno tanti giocatori bravi. E quel Mangiapane non è affatto male, bravo soprattutto sui calci piazzati…
 

 

C’è in questo campionato un calciatore che l’ha davvero impressionata tanto da pensare: “Questo ragazzo deve giocare per noi”?

PM: Ce ne sono tanti, ma guardo soprattutto ai giovani. Di recente mi sono piaciuti molto i due centrali del Melfi, classe ’92 (ndr Giunta e Caprioli).
GC: Ce ne sono almeno 5-6, due sono calabresi. Però se faccio dei nomi domattina li trovo sui giornali e magari si alza il prezzo.

 

Mercato di riparazione, meglio la scommessa su un giovane potenziale o quella su un “anziano” esperto?

PM: Credo non ci sia una ricetta valida sempre. Dipende da quello che serve alla squadra. Ma su questo il mio staff tecnico ha campo libero. Vedremo a gennaio cosa serve alla squadra.
GC: Di giovani, anche bravi, ne abbiamo tanti. Ora ci servono 2-3 elementi. Uno l’abbiamo preso, ma abbiamo bisogno di giocatori che possano subito dare il loro contributo per migliorare la squadra.

 

Qual è l’obiettivo della sua squadra in questo campionato?

PM: Vincerlo. Senza più infingimenti, dopo 17 partite, posso dire che nessuna squadra ci ha messo sotto a parte l’Aprilia che ci ha dominato. Nemmeno Paganese e L’Aquila. Certo dobbiamo ancora affrontare Perugia e Catanzaro, però sono convinto che possiamo giocarcela fino alla fine.
GC: Lo ripeto ancora una volta: vincere. Il Catanzaro non c’entra niente con questi campionati di Lega Pro. Avremmo potuto tentare il ripescaggio già ad agosto, ma con una società nuova di zecca sarebbe stato come voler prendere il diploma senza aver fatto le scuole elementari.

 

La prima cosa che le viene in mente pensando alla Vigor Lamezia.

PM: Quarant’anni di passione per i colori bianco-verdi. Se vuole posso recitarle tutte le formazioni a memoria, a partire da quella del 1978, quella della prima C2.
GC: La sofferenza per la partita di domenica. Sarà molto difficile.

 

La prima cosa che le viene in mente pensando al Catanzaro.

PM: Un sogno che ho sempre avuto. Il sogno di incontrarlo e di batterlo sul campo.
GC: Che voglio fare il mio meglio perché il Catanzaro non può continuare a giocare su certi campi.

 

In quale occasione pensa: “È davvero bello fare il presidente”?

PM: Praticamente mai. Fare il presidente di una società di calcio, specie oggi, è un atto di follia.
GC: Sempre di questi tempi. Grazie alle vittorie e l’entusiasmo per i risultati della squadra. Ho deciso di venire a fare calcio a Catanzaro per passione, non certo per business visti i soldi che stiamo spendendo.

In quale occasione pensa: “È davvero difficile fare il presidente”?

PM: Sempre, tutti i giorni. Ripeto: se facessi prevalere la ragione non saresti mai il presidente di una squadra di calcio. Solo passione e follia possono spingerti a un gesto del genere.
GC: Quando sento i catanzaresi che si riempiono la bocca della squadra, della serie A, ma poi quando vai a bussare alle porta degli imprenditori perché offrano il loro contributo alla causa del Catanzaro ti aprono in pochi. O quando tifosi adulti comprano i biglietti da 1 euro riservati ai ragazzi e cercano di entrare allo stadio. E poi magari sono gli stessi che si lamentano perché i biglietti sono due euro più cari…

Se fosse un giocatore, in quale ruolo giocherebbe?

PM: Premesso che a pallone sono scarsissimo, il sogno è quello di tutti i bambini che giocano a calcio: il centravanti.
GC: Davanti, vorrei essere quello che fa i gol.

 

Il miglior complimento che un suo tifoso possa farle.

PM: Essere un presidente mosso solo dalla passione per la sua squadra del cuore.
GC: Il miglior complimento è se la squadra vince e i tifosi vengono allo stadio. Mi piacerebbe se un giorno mi ringraziassero di aver riportato il calcio a Catanzaro. Per questo chiedo anche pazienza se ci saranno delle sconfitte. Noi lavoriamo al meglio per cercare di ottenere il massimo.

 

Negli ultimi 20 anni, alcune rivendicazioni politiche hanno acceso tra le due città una rivalità incomprensibile se pensiamo a quanti tifosi giallorossi ci sono a Lamezia. Non crede che questa rivalità debba tornare a essere solo sportiva?

PM: Lo sport non dev’essere neanche sfiorato dalla politica. Il mondo del calcio è marcio di suo. Se viene avvicinato da un altro mondo marcio, quello della politica, non se ne esce più. La rivalità sportiva deve restare sul campo dove vincerà il migliore. Il fatto poi che una città abbia le sue rivendicazioni e che nessun territorio debba essere sottomesso a un altro è un discorso diverso che merita altre sedi.
GC: La politica non c’entra niente col calcio. Credo che questi campanilismi siano inutili e io sono venuto da Reggio per fare calcio a Catanzaro. La rivalità deve essere solo sportiva. Parlando col presidente Mascaro ho auspicato che domenica sia una bella giornata, una bella partita, senza cose antipatiche che abbiamo già visto in altri campi.

Ha mai visto una partita del Catanzaro in serie A?

PM: Si mi è capitato un paio di volte, tra cui un Catanzaro-Milan, perché ero tifoso milanista. Ma non faccio parte della generazione di cinquantenni che andavano al “Ceravolo” a vedere la serie A e a tifare per il Catanzaro. Preferivo andare a vedere la Vigor nei campi di serie D o di Promozione.
GC: Mai. Mi sono avvicinato al calcio 15 anni fa e il Catanzaro era già scivolato in queste categorie che non gli appartengono.

 

Un pronostico secco per domenica.

PM: Ce l’ho ma lo tengo per me.
GC: 1-2

Ivan Pugliese

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Ivan Pugliese

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