Intervistiamo

Intervento di Giglio e Capellupo sull’ex cementificio di Viale De Filippis

Scritto da Redazione
La nota dopo la risposta del Settore Igiene ambientale del Comune di Catanzaro
 
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Il Settore Igiene ambientale del Comune di Catanzaro, con nota del 14 dicembre scorso (prot. n. 111815) ha risposto alla nostra richiesta di intervento sull’area – ricordiamo, di proprietà privata – dell’ex cementificio di Via De Filippis del 6 novembre (prot. n. 98054), richiesta inviata anche all’ARPACal, e dopo che nel gennaio scorso avevamo effettuato con la Commissione consiliare Igiene ambientale, presieduta da Mario Camerino, un sopralluogo sul posto.

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Il Comune ha ammesso che le determinazioni e i formali provvedimenti assunti nei confronti della Società privata proprietaria dell’area non abbiano finora sortito effetti soddisfacenti.

È necessaria, quindi, un’attività più incisiva che possa portare a breve termine risultati concreti sotto il profilo della tutela della sicurezza pubblica e dell’ambiente. Il Comune ha quindi svolto il 13 novembre, assieme all’ARPACal e all’ASP, un sopralluogo congiunto di verifica, volto ad accertare la presenza di materiali di fibrocemento contenenti presumibilmente amianto. Nel corso del sopralluogo, peraltro, si è preso atto anche di altri aspetti, legati allo stato di abbandono dell’enorme struttura, e dell’area, come la presenza di rifiuti abbandonati da ignoti, la carente recinzione dell’area dell’opificio, la presenza di materiali di fibrocemento sia in componenti strutturali che in frammenti sparsi a terra.

Per accertare la presenza di amianto, Comune e ASP hanno concordato con il Centro Geologia e Amianto dell’ARPACal un ulteriore sopralluogo, che si è svolto il 3 dicembre scorso. Si attendono gli esami certi del campionamento, dopo i quali sarà possibile – sulla base di elementi certi – “assumere le opportune determinazioni per prescrivere ai proprietari dell’ex opificio di realizzare con urgenza gli interventi necessitanti per la bonifica e il risanamento della struttura e dell’area di pertinenza, a partire dall’eliminazione di ogni eventuale condizione di pericolo per l’incolumità pubblica e di rischio ambientale.

Sarà, comunque, disposto l’obbligo di rimuovere tutti i rifiuti presenti sia nell’area di pertinenza della struttura, sia all’interno di nicchie più nascoste della stessa e, inoltre, di installare una adeguata recinzione in tutto il perimetro esterno.” Attendiamo, quindi, gli sviluppi della vicenda, augurandoci che – anche sotto la pressione di forze politiche e associazioni che si stanno spendendo in tal senso – questa sia la volta buona perché il Comune, con i mezzi in suo possesso, possa spingere gli irresponsabili proprietari dell’area ad intervenire e bonificare una zona che è un vero obbrobrio, e anche un pericolo per la salute e l’igiene pubblica.

Così come ci auguriamo che, a poche centinaia di metri, il Comune intervenga, una buona volta, sul Parco di Via Massara, chiuso ormai da più di 2 anni.

Una vera vergogna, se si considera che basterebbero poche migliaia di euro per mettere in sicurezza le poche parti pericolanti, e restituire al Quartiere una delle poche aree verdi attrezzate a disposizione. Non si contano i nostri interventi presso il Comune, le Commissioni, lo stesso Sindaco che si è impegnato in prima persona, e i vari Assessori ai lavori pubblici che si sono avvicendati.

 

Autore

Redazione

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1 Commento

  • …a quando….ennesima vergogna infinita…nella stessa area si trovano una pala eolica funzionante e cavi dell’alta tensione che poggiano su di un traliccio prospiciente i fabbricati di via massara…vergogne su vergogne ambientali!!!!!!!!!!!!AEFFE

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