Le persone coinvolte nell’inchiesta, oltre all’ex sindaco Girasole, sono l’ex vice sindaco Rizzo Anselmo; l’ing. Antonio Otranto, responsabile unico del procedimento nonché responsabile del settore Lavori Pubblici del Comune; il geometra Raffaele Muraca, responsabile del Settore tecnico del Comune di Isola ed i progettisti delle opere.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di lottizzazione abusiva, abuso di ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, distruzione e deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto, omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina.
Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Crotone
, Bianca Maria Todaro, che ha accolto la richiesta dell’ex Procuratore della Repubblica, Raffaele Mazzotta, e del sostituto Luisiana Di Vittorio.
Le indagini hanno avuto inizio dopo la denuncia di una persona residente a Isola Capo Rizzuto.
All’ex sindaco gli inquirenti contestano l’abuso d’ufficio per aver omesso di rilevare ed includere nel novero delle aree di intervento prioritarie e conseguentemente di segnalare all’Autorità di Bacino regionale nonché al Consiglio Comunale, la presenza sul territorio, nel contesto dei versanti costieri soggetti a grave dissesto idrogeologico, del gravissimo stato di dissesto dell’area su cui insiste la “Torre Vecchia”, sottraendola all’intervento di consolidamento che sarebbe stato possibile usando il finanziamento regionale. I finanziamenti regionali, furono invece utilizzati per favorire i lavori di risanamento della costa in dissesto sulla quale insistono gli immobili abusivi di proprietà di una famiglia di Isola Capo Rizzuto e legati da rapporti di parentela con l’ex sindaco, l’ex vicesindaco e con il responsabile del Settore tecnico Muraca.
All’ingegnere Antonio Otranto, in concorso con i tecnici firmatari del progetto, viene contestato l’abuso d’ufficio e la falsità ideologica perché nel realizzare la relazione di fattibilità ambientale e la relazione tecnica, avrebbero affermato falsamente che sull’area di intervento non vi erano vincoli e nascondendo tra l’altro, l’esistenza del sito di interesse comunitario “Torre Vecchia”. (ANSA)