Nel corso dellâincontro della Consulta giovanile della Pastorale diocesana di Catanzaro-Squillace, su invito del responsabile dellâUfficio Franco Lio, è intervenuto Marcello Lavecchia, membro della segreteria del Comitato Scienza & Vita di Catanzaro.
Il Comitato, ha sostenuto il relatore, invita i cittadini allâastensionismo, non ritenendo la sede referendaria idonea a decidere su un tema così importante come quello della vita e non approvando i contenuti degli stessi quesiti proposti ai cittadini. La legge 40 è stata il frutto di un lavoro parlamentare durato molti anni, che ha visto coinvolte commissioni di esperti, scienziati e bioetici, non è dunque sostenibile che una piccola minoranza di cittadini pretenda di farle perdere significato con un referendum. In caso, peraltro, di raggiungimento del quorum la legge prevede il rimborso delle spese elettorali ai referendari, per cui si finanzierebbe con i fondi pubblici un referendum da molti non voluto.
Sono state poi approfondite le maggiori problematiche connesse ai diversi quesiti, a partire dallo statuto dellâembrione di cui la scienza, prima che la fede, afferma decisamente il carattere di essere umano, iniziando dalla sua originaria costituzione per cui attraverso un processo continuo, graduale e coordinato prenderà forma una persona unica e irripetibile. Ognuno di noi è stato embrione, ma nessuno di noi pensa che a quello stadio si sia stati qualcosa di diverso da un essere umano.
Eâ stato affrontato il problema dellâutilizzo delle cellule staminali embrionali, panacea â a detta dei referendari – per la cura di molte malattie genetiche, sottolineando che nessuno dei successi finora ottenuti dalla scienza è stato conseguito attraverso le cellule staminali embrionali, ancora oggi dallâutilizzo incerto, ma gli interventi realizzati con successo hanno visto lâuso di cellule staminali adulte, prelevate dal cordone ombelicale o dal midollo osseo.
Eâ stata rimarcata la valutazione negativa sia per la fecondazione eterologa, che porterebbe seri problemi per lâanamnesi dei soggetti fecondati e per la loro identità , sia alla produzione di un maggior numero di embrioni, per la destinazione incerta degli stessi e per i problemi legati alla salute della donna, oggetto di tecniche invasive devastanti dovute alla somministrazioni di elevate quantità di ormoni.
Il successivo dibattito, interessato è vivace, ha permesso poi di approfondire altri aspetti, dalla scarsa e inadeguata informazione, alla necessità di incontri più capillari, alle inesattezze circa lâincoercibile obbligo della donna allâimpianto una volta prodotti gli embrioni. Eâ stata illustrata lâattività in corso di svolgimento da parte del Comitato, presente in molti incontri e disponibile a raccogliere ulteriori inviti, ed i presenti sono stati sollecitati a partecipare, coinvolgendo amici e conoscenti, alla mostra multimediale sullâembrione che si svolgerà dal 7 al 10 giugno presso la Sala Concerti del Comune di Catanzaro.