Forse non ha sentito nulla, forse è morto sul colpo prima che la sua auto esplodesse ed il suo corpo venisse divorato dalle fiamme. È questa l’unica speranza che è rimasta alla famiglia di Antonio Vincenzo, il 34enne di Cirò Marina che ha perso la vita in un modo orribile in seguito ad un incidente sulla statale 106 nella zona di Cantorato. Lì, dove finisce la strada a quattro corsie, l’auto di Antonio, una Fiat Bravo a benzina e gpl, si è scontrata violentamente, per cause ancora da accertare, con una Hyundai Tucson che procedeva in senso inverso in direzione Crotone. Non c’è stato tempo per nessuno: pochi secondi dopo l’urto l’autovettura, probabilmente a causa del carburante gpl, ha preso fuoco intrappolando il ragazzo di Cirò Marina. Inutili, impossibili i tentativi di alcuni automobilisti che hanno assistito allo scontro, di aprire lo sportello dell’auto per togliere il giovane dalle fiamme. Quando i pompieri sono arrivati sul posto la carcassa dell’auto era andata completamente distrutta ed al suo interno restavano i resti carbonizzati del ragazzo.
Antonio Vincenzo aveva acquistato l’auto appena da dieci giorni. L’aveva comprata per accompagnare il padre quasi tutti i giorni a fare delle visite mediche a Cosenza. Antonio, infatti, era un ragazzo molto attaccato alla famiglia, benvoluto da tutti a Cirò Marina, era molto socievole. La morte gli ha impedito di coronare il suo sogno di diventare avvocato: gli mancava un solo esame alla laurea in giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli.
Considerate le condizioni del cadavere, la Polizia stradale, che ha avviato le indagini sull’incidente, ha impiegato diverso tempo per procedere al riconoscimento. Riconoscimento che è avvenuto nella mattinata di venerdì, nel corso dell’autopsia, anche attraverso alcune lastre odontoiatriche. In ogni modo è stato anche effettuato un prelievo del dna
Scrivi un commento
Devi essere loggato per pubblicare un commento.