Anche l’attuale sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, è stato sentito oggi nell’ambito dell’inchiesta su presunti illeciti legati al Parco commerciale “Romani” che sorge nel quartiere Sala, a Catanzaro. Il primo cittadino, accompagnato dal legale del Comune, l’avvocato Raffaele Mirigliani, è comparso davanti al procuratore aggiunto, Giuseppe Borrelli, ed al sostituto Carlo Villani, assegnatario del relativo fascicolo d’indagine, per un’audizione il cui contenuto è avvolto dal massimo riserbo ma che potrebbe riguardare possibili sviluppi dell’inchiesta così come avviata nei mesi scorsi. Un’inchiesta il cui ultimo atto registrato dalle cronache locali risale a novembre, quando gli investigatori della Guardia di finanza si sono recati negli Uffici del Comune del capoluogo calabrese per prelevare documenti, utili alla ricostruzione di tutti gli esatti passaggi attinenti alla realizzazione del Parco e soprattutto alla sua destinazione ad ospitare l’Ente fiera comunale.
Nel procedimento, all’epoca, erano state già indagate dieci persone, tra le quali i presidenti di Confindustia Calabria e Catanzaro, Giuseppe Speziali e Giuseppe Gatto – che si sono autosospesi dalle rispettive cariche dopo aver ricevuto un’informazione di garanzia -, coinvolti in qualità di imprenditori, ed anche Paolo Abramo, presidente della Camera di Commercio di Catanzaro. Tentata truffa e tentata percezione di fondi pubblici i reati contestati nell’ambito dell’indagine, che è concentrata sul Parco commerciale e sulla possibile realizzazione al suo interno dell’Ente fiera comunale – che sarebbe stata decisa con un tavolo di concertazione variando l’iniziale decisione dell’amministrazione di ubicarlo nell’area appositamente individuata a Germaneto -, opera per la quale il Comune attende dal ministero per le Attività produttive un finanziamento di circa 5 milioni di euro, decisa dall’amministrazione di centrosinistra attraverso la municipalizzata “Catanzaro servizi”.
Più in particolare, al vaglio degli inquirenti c’è l’iter che ha portato alla permuta di due immobili di proprietà di Gatto e Speziali dati dalla società Argento, di cui l’imprenditore Gaetano Romani (costruttore del Parco, ndc) era socio, al Comune di Catanzaro che era creditore verso lo stesso Romani di oltre 3 milioni di euro. Una permuta che gli investigatori sospettano sia stata completamente svantaggiosa per l’Amministrazione, e che oggetto di un esposto presentato alla Corte dei conti dall’ex assessore dell’ultima giusta di centrodestra, Fulvio Scarpino, sentito anch’egli, alla fine dello scorso giugno, proprio come l’ex sindaco, Michele Traversa. (AGI)