(ASCA) – Palmi (Rc), 26 apr – Le indagini condotte dalla procura della Repubblica di Palmi e scattate nelle ore successive alla rivolta degli immigrati di Rosarno hanno accertato l’esistenza di un’organizzazione criminale, che si occupava di reclutare e sfruttare gli immigrati.
I braccianti extracomunitari, dietro un compenso quotidiano di pochi euro, erano costretti a lavorare in condizioni disumane nei campi, raccogliendo gli agrumi coltivati nel rosarnese, fino a 14-15 ore al giorno. A far parte dell’associazione a delinquere non erano solo italiani, ma anche stranieri, che operavano come caporali nei confronti dei loro connazionali.
I carabinieri, pertanto, hanno proceduto all’arresto di 30 persone. L’inchiesta ha consentito, inoltre, di fare luce su un sistema di truffe perpetrate ai danni degli enti previdenziali. Sul piano patrimoniale, sono stati sequestrati duecento terreni e venti aziende agricole per un valore complessivo di 10 milioni di euro.