Avversario di turno

Il Verona riparte da Ficcadenti

Dopo le cessioni illustri, il tecnico è chiamato ad un altro miracolo per tenere in alto i gialloblu

ROMA – Non è rimasto granché di quella splendida squadra che
l’anno scorso triturò al “Bentegodi
il Catanzaro di Cagni subito dopo le feste natalizie.
È vero, sono cambiati solo quattro dei titolari, ma senza il talento di Behrami, la corsa di Dossena e i
gol di Bogdani (oltre alla guizzante gioventù di Papa
Waigo) il Verona di Ficcadenti
sembra tutta un’altra cosa. E ai tifosi importa poco
se il baby gigante Sforzini sembra molto più che una
promessa.

MERCATO AL RISPARMIO – La loro feroce protesta nei confronti del patron Pastorello va avanti. Proprio come lo
stesso Pastorello, appena eletto consigliere di Lega
per la serie B, che prosegue nell’opera di ringiovanimento dell’organico e di
risparmio in sede di mercato
. Sostanzialmente immutato il reparto arretrato:
l’unico volto nuovo è Simone Bonomi, ex Napoli,
soltanto omonimo del catastrofico centrale giallo-rosso della scorsa stagione.
Il compito è arduo: sostituire sulla corsia sinistra Dossena,
approdato al Treviso. A centrocampo, la notizia
migliore è il rientro di Italiano dal prestito di
Genova: una sciagura tecnica che nella scorsa stagione è costata la serie A al
Verona, mai più convincente dopo la partenza a gennaio del regista. Per sostituire Behrami (oltre a De Simone
tornato a Catanzaro) un giovanotto di belle speranze: Gianni Munari, 5 gol e uno splendido campion
ato l’anno
passato a Trieste.

IL NUOVO TRIDENTE – Il geometrico mercato di Pastorello
finisce nel reparto avanzato, stravolto dalla perdita del centro-boa Bogdani e degli sguscianti Papa Waigo
e Cossu (partiti rispettivamente verso Cesena e
Cagliari), e rimpinguato parzialmente dagli acquisti di Sforzini
e Rantier. Il nuovo centrattacco ha 21 anni, è stato
pescato a Sassuolo, non è un grande bomber (solo nove
gol in C2 nell’ultimo campionato ), ma è la classica torre utile per gli
inserimenti dei suoi veloci compagni reparto. Tra i quali
cerca di ritagliarsi un posto il francese, ex Albinoleffe
e Vicenza, in ballottaggio per un posto nel tridente con il brindisino
Iunco
.

ZIO ADAILTON E IL SACCO DI CREMONA – Titolare inamovibile e leader
della squadra è Adailton, 28enne ma già alla sua
settima stagione in giallo-blu. Negli ultimi due anni il brasiliano ha
raggiunto finalmente la maturazione definitiva. Con diciotto gol è stato il
trascinatore della squadra. Questa potrebbe essere la stagione della
consacrazione definitiva. Gli inizi sono promettenti. Tre gol nelle prime tre partite. Inutile il rigore di Bergamo,
provvidenziale la sua doppietta di Cremona che ha regalato il primo successo al
Verona, dopo lo scialbo 0-0 casalingo contro l’Avellino all’esordio e la
sconfitta esterna (3-2) ad opera dell’Atalanta.

UN AMBIENTE ELETTRICO – Il successo di Cremona calma le
acque in casa giallo-blu, agitate
dalla maxi-contestazione dei tifosi e
dalla mini-protesta, subito rientrata, di Ficcadenti
nei confronti della società. La scrematura di una rosa mastodontica ha lasciato
qualche buco, soprattutto in attacco. Sforzini,
peraltro ancora tutto da scoprire, non ha un sostituto. Negli altri reparti,
dietro ai titolari non si vedono grandi alternative. Lacune palesi, almeno per una piazza che vive di ricordi gloriosi,
dello scudetto di Bagnoli, del derby di Coppa dei Campioni con la Juve
. Una piazza rabbiosa e infastidita per la
perdita della leadership cittadina. Il piccolo Chievo ha messo in discussione una storia ultracentenaria,
guadagnandosi le simpatie di tutta l’Italia che biasima, invece, i cugini
“cattivi” dell’Hellas, fieri sostenitori
dell’antimeridionalismo e poco politically correct nei confronti dei calciatori dalla pelle scura.

FICCADENTI L’UOMO IN PIÙ – Proprio Ficcadenti avrà
il durissimo compito di sopperire con le geometrie alle evidenti carenze tecniche della squadra. Il reparto più solido appare
proprio la difesa, quasi intatta a parte l’innesto di Bonomi
a sinistra. Confermati Pegolo
in porta, Cassani a destra, Biasi
e Gervasoni in mezzo, in attesa che Comazzi recuperi definitivamente dal grave infortunio che
lo ha fermato a lungo. A centrocampo, Italiano e Mazzola divideranno la cabina
di regia con il sostegno a turno di Munari, Mancinelli e Pulzetti, altro
ragazzino scovato in Garfagnana. Il compito di
affiancare Sforzini spetterà ad
Adailton e a Iunco o Rantier.

INFERMERIA AFFOLLATA – Contro il Catanzaro
giocherà il francese, autore di una bella prestazione contro la Cremonese
grazie anche all’infortunio subito da Iunco nei primi
minuti. L’attaccante brindisino è uscito dopo uno
scontro e non dovrebbe recuperare per l’anticipo di
domani sera. In dubbio anche Italiano, ancora dolorante per
la botta al ginocchio rimediata contro l’Avellino
. Al suo posto
confermato Mancinelli. In difesa,
oltre a Comazzi si è fermato anche Bonomi: stop di un mese per una distorsione al ginocchio
.
Pronto Teodorani. Assenze incoraggianti per un Catanzaro che cerca gloria in uno stadio da sempre avaro
di soddisfazioni per i colori giallo-rossi. L’unica vittoria risale infatti a quasi 43 anni fa grazie a un gol dell’ex veronese
Zavaglio. Poi, soltanto 8 pareggi e ben 27 gol
incassati. Gli ultimi quattro, segnati da Bogdani e
Papa Waigo, anticipavano l’inglorioso esito
dell’ultimo campionato. Per non dimenticare.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) – Pegolo; Cassani, Biasi, Gervasoni, Teodorani; Munari, Mazzola, Mancinelli (Italiano); Adailton, Sforzini, Rantier. All. Ficcadenti.

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net

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Redazione

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