“Nell’ultima seduta del Consiglio comunale (3 luglio scorso), credo di aver ampiamente chiarito il perché delle mie dimissioni, dovute essenzialmente a una innegabile situazione di sofferenza della maggioranza consiliare che aveva accompagnato la mia elezione e all’ostilità manifestata dal Governo nazionale su grandi questioni riguardanti la Città quali, ad esempio, la mancata istituzione della Scuola di Magistratura, la mancata approvazione del Pon sicurezza, i mancati interventi promessi dopo l’evento calamitoso di Ianò, ecc. ecc..
Tra le motivazioni addotte per il ritiro delle mie dimissioni vi è stata la rinnovata fiducia manifestata nei miei confronti dalla gran parte della vecchia maggioranza (22 consiglieri su 24, con esclusione cioè di Merante e Vavalà) e l’aggiunta di qualche esponente dell’opposizione. Tale fiducia è stata espressa in Aula o in pubbliche dichiarazioni.
Il Sindaco, eletto dal popolo e chiaramente schierato nel centrosinistra, può essere sfiduciato da una maggioranza di 21 consiglieri, circostanza che non mi pare si sia verificata in questi ultimi giorni.
Le prese di posizione di alcuni consiglieri riguardano, se ho ben capito, le problematiche presenti nella maggioranza e l’assetto dell’Esecutivo, questioni aperte e che vanno presto definite con il senso di responsabilità da sempre dimostrato. Spero altrettanta responsabilità venga manifestata nella comune valorizzazione delle tante iniziative realizzate o progettate al servizio della comunità che purtroppo oggi appaiono messe in ombra.
Spero che i prossimi giorni servano a chiarire la situazione in un senso o nell’altro: io per primo ho da difendere solo gli interessi della Città e non già una poltrona divenuta assai scomoda”.