Il S. Anna Hospital ha ottenuto il rinnovo della certificazione di qualità ai sensi della norma ISO 9001:2008, ultima edizione dello standard più diffuso per la certificazione di sistemi di gestione per la qualità. Ciò significa che il centro regionale di Alta Specialità del Cuore ha superato non la normale verifica annuale ma il ben più impegnativo riesame triennale. Il Sant’Anna, dunque, riottiene la certificazione avuta per la prima volta nel 2007, dopo essere stata, lo scorso anno, tra le prime aziende calabresi ad adeguarsi – con largo anticipo rispetto alle scadenze di conformità – alla nuova disciplina ISO 9001:2008. Nel corso del riesame triennale, i verificatori di DNV Italia, l’autorevole agenzia internazionale con sede a Oslo, non hanno registrato anomalie di 1° grado, quelle cioè relative al mancato rispetto della normativa cogente, né anomalie di 2° grado, quelle di gravità inferiore ma da rimuovere in ogni caso, per evitare che possano diventare di primo grado. Gli stessi verificatori hanno messo in evidenza una serie di “positività”. Tra queste, la fase di completamento del rinnovo parco macchine dell’intero laboratorio analisi; l’attivazione di un canale di comunicazione dedicato esclusivamente all’utenza attraverso il sito; la sempre maggiore attenzione nella raccolta e nell’analisi dei dati di attività e delle relative risultanze; la particolare attenzione nell’applicazione di metodiche all’avanguardia e tecnologicamente avanzate nelle diverse fasi dei percorsi diagnostico-terapeutici.
“Siamo molto soddisfatti – ha commentato il direttore generale, Giuseppe Failla – perché l’ente certificatore, che è soggetto terzo, ha potuto verificare oggettivamente quanti e quali passi avanti abbiamo compiuto, negli ultimi tre anni, per dare risposte di sempre maggiore qualità alla domanda di salute dei calabresi. Ci siamo spinti fino alle frontiere più avanzate delle modalità di diagnosi e di cura, come la chirurgia mini invasiva o il Tavi per malati prima non operabili e sempre mantenendo ferma la centralità del paziente. Lo abbiamo fatto perché da sempre siamo convinti che una buona sanità significa qualità della spesa a vantaggio dei cittadini e non spreco e poi perché non dimentichiamo il senso dell’impegno partito dieci anni fa con la cardiochirurgia e cioè garantire ai calabresi il diritto di essere curati e bene nella loro regione”.
Scelte di qualità dunque, quelle del S. Anna, operate con quello stesso spirito che ha guidato l’ospedale anche nell’individuazione del nuovo direttore sanitario, subentrato al dottor Dante Ciriaco andato in pensione. Dal primo settembre scorso, infatti, la direzione sanitaria del centro regionale di Alta Specialità del Cuore è stata affidata al dottor Gaetano Muleo. Ematologo di chiara fama, Muleo viene da una lunga e consolidata esperienza, vissuta nell’ambito della sanità pubblica. In anni recenti ha ricoperto, tra gli altri, il ruolo di direttore dell’Unità Operativa Complessa Centro Emofilia dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro e quello di direttore sanitario dell’azienda stessa. L’ematologia clinica e di laboratorio è stata, fin dalla specializzazione post laurea, la branca medica di maggior interesse per il dottor Muleo: socio fondatore dell’Associazione Italiana Centri di Emofilia; referente regionale della Federazione Centri di Sorveglianza Anticoagulati e socio della Società Italiana Studio Emostasi e Trombosi, Muleo è autore di oltre centocinquanta pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali ed è stato relatore in numerosi congressi medici, in Italia e all’Estero. I suoi interessi per la ricerca e lo studio in campo ematologico lo hanno naturalmente portato a dare contributi significativi anche nel campo della formazione e dell’insegnamento: tra gli incarichi ricoperti, quello di docente presso diverse scuole professionali, presso l’Accademia Nazionale di Medicina e presso le scuole di specializzazione di Oncologia e Patologia Generale dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro. L’attività propriamente medica e quella di studio non hanno però impedito a Gaetano Muleo di acquisire anche una robusta formazione nel campo del management sanitario, presso prestigiose istituzioni come l’università “Bocconi” di Milano, l’istituto “Seadam” e l’Istituto Europeo di Management Socio Sanitario.